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Ragazzo che registra musica

Può la musica strappare ragazzi e ragazze da situazioni quotidiane difficili? Sì, e non stiamo parlando solo delle storie di cantanti di successo che partono dalle periferie

Ma anche di giovani che restano dove sono senza fare successo, ma riescono comunque a dare una svolta alla loro vita. Questo è quello che sta accadendo nelle periferie delle più grandi città metropolitane italiane toccate dal progetto Keep It Real – Comunità in Cammino: un’iniziativa unica, promossa da ÀP - Antimafia Pop Academy e sostenuta dalla Fondazione Alta Mane Italia, che da oltre un anno sta rivoluzionando il concetto di educazione nei quartieri di cui tutti si ricordano solo quando c’è un problema.

Come? Utilizzando il potere dell’hip hop come strumento di cambiamento, il progetto mira a contrastare la povertà educativa e culturale in alcune delle aree più emarginate delle nostre città. Non solo un laboratorio di musica e creatività, ma un vero e proprio percorso di crescita per i giovani che vivono in contesti difficili, dove il disagio sociale è spesso la normalità. 

In poche parole, Keep It Real è molto più che un’iniziativa educativa: è una sfida per ridisegnare il futuro di questi ragazzi, utilizzando la musica come ponte tra diverse realtà e come veicolo di empowerment, personale e collettivo.

Indice

  1. Hip Hop come strumento di cambiamento
  2. Cinque città, cinque storie, un obiettivo: costruire ponti
  3. Laboratori e masterclass: le opportunità che non ti aspetti
  4. Un’alleanza tra artisti, università e associazioni: un mix che funziona
  5. Keep It Real: una comunità in cammino

La cultura urban come strumento di cambiamento

Trasformare la rabbia e il disagio in qualcosa di creativo e potente. È proprio quello che Keep It Real propone: un percorso educativo che usa l’hip hop come chiave per sbloccare il potenziale dei ragazzi delle periferie. 

Lontano dall’immagine di violenza e crimine, l’hip hop diventa una forma di empowerment per chi è stato spesso messo ai margini, una boccata d’aria fresca che dà voce a chi non viene mai ascoltato. 

Sala registrazione

Con il supporto di sei importanti rapper della scena italiana (Kiave, Kyodo, Aku, Oyoshe, Low_dato e Dongocò), i giovani potranno sperimentare freestyle, scrittura creativa e produzione musicale

Ed è proprio così che, in un mix di passione, creatività e lavoro di squadra, l’hip hop diventa il motore di un cambiamento che parte dalla musica e arriva al cuore delle comunità.

Cinque città, cinque storie, un obiettivo: costruire ponti

Sei rapper, cinque città e un obiettivo comune: dare una nuova prospettiva ai giovani che vivono in zone segnate da una forte presenza criminalità organizzata e da un’alta dispersione scolastica, come Corvetto a Milano o Ponticelli a Napoli, Barca Reno a Bologna o Lamaro a Roma, o ancora Via Oberdan a Cosenza, dove il rischio di finire in un vicolo cieco sociale è elevato. Ecco perché Keep It Real non è solo un progetto educativo, ma un vero e proprio viaggio che attraversa le zone a rischio emarginazione, portando con sé una carica di energia che fa la differenza. 

L’idea è quella di lavorare nei territori, creare una presenza continua e diventare un punto di riferimento per le nuove generazioni. Non basta un colpo di scena, bisogna essere lì, giorno dopo giorno, per cambiare il corso delle cose.

Laboratori e masterclass: le opportunità che non ti aspetti

Il progetto non è solo una questione di parole, ma di azione concreta. Nei laboratori creativi, i ragazzi non sono semplici spettatori, ma protagonisti: si cimenteranno con la scrittura rap, l’improvvisazione musicale e il freestyle, ma anche con riflessioni più profonde sui temi che li riguardano da vicino. 

Insegnante di rap

A tenere le masterclass sarà il rapper Kento, che condividerà con i giovani la sua esperienza e il suo punto di vista sull’hip hop come strumento educativo e di crescita. Sessioni che stimoleranno i ragazzi a fare musica, a comunicare, a pensare criticamente e a riflettere su temi cruciali come la disuguaglianza sociale, la violenza e le difficoltà quotidiane.

Un’alleanza tra artisti, università e associazioni: un mix che funziona

Ciò che rende veramente speciale Keep It Real è la sua capacità di unire realtà apparentemente distanti: università, associazioni e artisti. Il progetto non si limita a “far fare musica”, ma crea un legame autentico tra i giovani, le università e il mondo del lavoro creativo

Attraverso il supporto di ricercatori universitari delle principali università italiane e la collaborazione di cinque associazioni (Formattart, Caracò, ÀP – Antimafia Pop Academy, Maestri di Strada e Strade di Casa), ogni passo del progetto viene monitorato e studiato, con l’obiettivo di validare scientificamente il potenziale dell’hip hop come strumento educativo. 

E questo significa che, oltre a divertirsi e imparare, i ragazzi sono parte di un processo che potrà essere replicato anche in altre realtà, dimostrando che l’arte è una vera e propria arma di trasformazione sociale.

Lezione di freestyle

Keep It Real: una comunità in cammino

In un’epoca dove tutto sembra “veloce” e superficiale, Keep It Real è un esempio di come l’educazione e la cultura possano essere davvero strumenti di cambiamento. Qui non si tratta solo di fare musica, ma di creare comunità, di costruire legami che vanno oltre le differenze sociali ed economiche. 

Ogni laboratorio, ogni sessione di freestyle, ogni masterclass è un pezzo di un puzzle che permette ai giovani di sentirsi parte di qualcosa di più grande, di scoprire il loro potenziale e di vedere un futuro diverso.

Il progetto, quindi, oltre a rispondere alle necessità dei giovani delle periferie, si fa anche spazio per una nuova narrazione dell’hip hop, lontana da stereotipi e pregiudizi. Keep It Real è un viaggio che parla di autenticità, di empatia e di forza collettiva: che sia destinato a lasciare il segno?

Data pubblicazione 1 Aprile 2025, Ore 12:40
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