
Adesso “Faccetta nera” si studia a scuola e i genitori insorgono. Intonata dai ragazzi della terza media "Monte Grappa" in provincia di Vicenza, la canzone simbolo del Ventennio fascista fa scoppiare la polemica sui valori insegnati a scuola.
DESTRA E SINISTRA - Sulla scia dei libri di storia di sinistra e degli insegnanti che “inculcano” valori sbagliati, il professore di musica della scuola vicentina che ha fatto suonare “Faccetta nera” durante una sua lezione riporta in luce il problema dell’oggettività di insegnamento.
NON E' MUSICA ADATTA AD UN RAGAZZINO - Uno dei genitori dei ragazzi della scuola di Pove del Grappa protesta: “Quella canzone mi è sembrata una forzatura su un ragazzino di 13 anni, visto che con la musica leggeva il testo. Parole che non si associano solo ad un momento storico, ma individuano valori politici ed etici ben precisi che non sono quelli che vogliamo insegnare ai nostri figli. Forse, prima di dare il testo e lo spartito ai ragazzini, il professore avrebbe dovuto parlarne con noi”.
SERVIVA PER CONTESTUALIZZARE I PERIODI STORICI - Ma il professore si difende spiegando che “Quella canzone insegnata ai ragazzi rientrava in un ciclo di lezioni che hanno cercato di contestualizzare i periodi storici anche con la musica, così per il Risorgimento avevamo eseguito Va Pensiero, per la Prima Guerra Mondiale la Leggenda del Piave, ora toccava al Fascismo e avevamo scelto Faccetta Nera”.
VALORI SI, PREGIUDIZI NO - La storia è fatta di eventi, ma anche di ideologie, movimenti e valori verso i quali ognuno di noi può avere la propria opinione. Non esistono cose che non possono essere studiate, anzi, è bene avere un quadro più completo possibile di ciò che è accaduto nel passato proprio allo scopo di sviluppare una coscienza critica e una opinione personale libera da pregiudizi.
Cristina Montini