
Per il liceo Da Vinci di Bologna, l’innovazione didattica passa necessariamente per lo spazio, quello fisico, concreto, dove gli studenti trascorrono le ore di lezione. Ecco perché, grazie ai fondi del Pnrr, ha optato per una vera e propria ristrutturazione delle aule adibite all'insegnamento, prendendo spunto dal modello americano.
Ed è così che è nato il progetto delle aule tematiche: mappe e atlanti nell’aula dedicata alla storia, ma anche molle e misuratori per quella di fisica, nonché materiale da disegno e colori per quella di arte. Gli studenti dovranno sposarsi da una classe all’altra per seguire le lezioni. Ma non è tutto.
Le aule tematiche
Il liceo alle porte di Casalecchio apre le porte alle novità e all’avanguardia. Come? Ristrutturando completamente la forma della didattica, partendo proprio dalla modifica concreta e sostanziale degli spazi in cui avviene l’insegnamento: le aule. “Non sono ancora tante le scuole in cui ci sono le aule tematiche”, spiega la preside Tiziana Tiengo, come riportato da ‘La Repubblica’. “Noi abbiamo raccolto informazioni da chi le ha già provate, come il Mattarella di Modena che ormai sarà una decina di anni che le utilizza. E in tanti sono concordi che avere un'aula dedicata a un percorso disciplinare specifico, dove gli studenti si spostano secondo l'orario previsto favorisce la concentrazione oltre che l'autonomia degli alunni”.
Il progetto prenderà piede innanzitutto per gli studenti delle prime e delle terze, ma il piano è di estenderlo a tutti non appena saranno ultimati. “Abbiamo anche attrezzato le aule con arredi che consentono di costruire isole per lavorare in gruppo”.
L’innovazione didattica e innovazione tecnologica
Nel frattempo, i docenti del liceo stanno partecipando a corsi di formazione sull'utilizzo della tecnologia nell'insegnamento, come quello sull'Intelligenza Artificiale curato dall'Opificio Golinelli, e altri ancora, tra cui quelli riguardanti l'uso di app per la didattica. Non a caso il liceo sta puntando sull’innovazione tecnologica: non solo ha dalla sua un pacchetto di app specifiche ma sta cercando di svilupparne altre interne alla scuola. L'obiettivo è integrare la lezione frontale con strumenti più coinvolgenti per gli studenti. Le app, infatti, spiega la preside, si avvicinano al linguaggio dei ragazzi, permettendo di imparare in un modo che si rifà all’universo ludico. “Ci sono persino app che simulano le Escape room, ambienti virtuali in cui bisogna andare a caccia di elementi, quali enigmi, indizi e soluzioni”. Inoltre, grazie al Pnrr, è stato possibile rinnovare il laboratorio di fisica con attrezzature all'avanguardia, tra cui uno spettrometro di ultima generazione e microscopi elettronici.
Dagli incontri sugli origami alle relazioni tra numeri e storia dell’arte
Il liceo Da Vinci è anche l'unico istituto di Bologna che da qualche anno partecipa alla rete dei licei matematici. Non si tratta di un vero e proprio indirizzo di studio, ma un progetto aperto a tutti gli studenti, sviluppato inizialmente in collaborazione con l'università di Ferrara e, più recentemente, con il dipartimento di matematica dell'Alma Mater di Bologna, con lo scopo di approfondire aspetti specifici della matematica anche in relazione ad altre discipline.
“Lo scorso anno”, spiega Alice Beghelli, la docente referente per il progetto, “oltre alle tematiche più strettamente connesse alle materie scientifiche, abbiamo proposto incontri legati agli origami, che in fondo non sono altro che un'applicazione della geometria dove invece che compasso e squadre si impiegano le piegature della carta. Un nostro docente di filosofia ha tenuto un corso su Arduino, la piattaforma open source per costruire progetti di robotica, elettronica e automazione. Un altro percorso ha approfondito le relazioni tra numeri e storia dell'arte, dalla sezione aurea alla prospettiva. Cerchiamo di rendere la matematica attuale”.