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2 PREFAZIONE
E' chiaro che nel corso degli anni, fino ai giorni
nostri, le leggi inerenti il mondo scolastico si sono
sempre più evolute, divenendo ogni giorno più
complete e, se vogliamo, più complesse. Questa
evoluzione ha portato al riconoscimento di
specifici diritti e doveri anche per gli studenti della
scuola secondaria di secondo grado.
Le leggi attualmente in vigore comprendono
veramente tante tutele per gli studenti. Tuttavia è
un problema risaputo che i giovani trovano con
difficoltà le leggi di loro interesse, ed anche la
comprensione non risulta facile: sintomo di
un'elaborazione istituzionale non sempre pensata
ad hoc per i ragazzi. In parte dovrebbe essere la
scuola a comunicare i diritti (il DPR 249/98, di cui
parleremo nel primo capitolo), ma nemmeno
questo avviene sempre. E' inoltre difficile trovare
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una dispensa completa delle leggi utili agli
studenti, sia essa in formato cartaceo o
elettronico.
Da qui nasce l'idea di questo libro, che vuole
essere un compagno di avventura per gli studenti
e per i genitori durante tutto il corso delle scuole
superiori, ed un testo informativo per il personale
scolastico: nel testo verranno analizzate una ad
una tutte le leggi ed i regolamenti più importanti
che hanno a che fare con gli studenti. Ho cercato
di utilizzare un linguaggio il più possibile semplice,
per permettere di capire il contenuto delle
normative davvero a tutti. Inoltre, alla fine di
alcuni capitoli, è presente un paragrafo
denominato “domande e risposte”, in cui sono
riportato le domande che ho ricevuto più
frequentemente nella mia attività di consulenza
legale, con le relative soluzioni. Spero possa
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essere utile a fornire una maggiore chiarezza.
Il consiglio che mi sento di dare a tutti è di
considerare sempre le varie tematiche con
umanità e tatto: la scuola deve rimanere un luogo
sereno ed accogliente, e querelare o condannare
qualcuno al primo errore potrebbe ostacolare un
po' questo clima che si va cercando. Per ogni
problema che può sorgere parlerò dei responsabili
e di chi può essere chiamato in causa: provate a
risolvere sempre con le buone maniere, magari
con una discussione a quattr'occhi o una lettera.
Solo se queste soluzioni risultassero inutili è bene
prendere in considerazione un'azione legale.
Prima di iniziare nella lettura del libro, tengo a
dilungarmi ancora un minimo per fare alcune
precisazioni. Innanzitutto è necessario spiegare il
significato di tre termini in particolare che
potrebbero disorientare il lettore. 5
• Il Dirigente Scolastico è la figura che ha
sostituito quello che fino al 2000 era il
Preside: ora nelle sue mani sono concentrati
maggiori poteri rispetto al passato.
• Gli Uffici Scolastici Provinciali (USP) sono
l'evoluzione dei vecchi Provveditorati: di
conseguenza, quello che prima era il
Provveditore, è ora il Dirigente dell'USP.
• La scuola secondaria di II grado non è
nient'altro che la scuola superiore. Ha
assunto questo nome con la riforma Moratti.
Importante anche sapere che dal 2000 nelle
nostre scuole vige il principio dell'autonomia
scolastica: non andremo a toccare questo
argomento perché distante da quelle che sono le
finalità di questo libro, ma è comunque bene
sapere che si tratta dell'autonomia organizzativa
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delle scuole, che hanno ottenuto qualche potere in
più e la possibilità di creare percorsi didattici a
proprio piacimento, a patto di seguire gli obiettivi
nazionali di apprendimento. Questo vuol dire che,
in un liceo, di italiano si potranno studiare certi
autori, mentre nel liceo del paese accanto,
magari, se ne studieranno altri. L'autonomia
scolastica, in ogni caso, non può modificare nulla
di quello che leggete: questo perché le leggi sono
gerarchicamente superiori alle decisioni delle
singole scuole e, così, quest'ultime sono costrette
ad attenersi a quanto descriverò nelle pagine di
questo libro. Nel caso di eccezioni, lo specificherò
in modo esplicito. 7
Capitolo 1 IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
Capitolo 1
IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
Sicuramente il più importante di tutti i
provvedimenti che prenderemo in esame è una
disposizione del 1998, recante lo “statuto delle
studentesse e degli studenti della scuola
secondaria”. Stiamo parlando del DPR 249 del 24
giugno 1998. Questo testo è diviso in 5 articoli,
che corrispondono rispettivamente a vita nella
comunità scolastica, diritti, doveri, disciplina,
impugnazioni e disposizioni finale: da notare che
nessuno di questi punti deve essere trascurato, in
quanto tutti molto importanti. Visto che questa
sarà la legge su cui si baseranno anche i
ragionamenti per la comprensione delle altre leggi
inerenti gli studenti, la analizziamo in maniera
approfondita, riportando un po' di commi per
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Capitolo 1 IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
volta, commentati.
Art. 1 (Vita della comunità scolastica)
1. La scuola è luogo di formazione e di
educazione mediante lo studio, l'acquisizione
delle conoscenze e lo sviluppo della
coscienza critica.
2. La scuola è una comunità di dialogo, di
ricerca, di esperienza sociale, informata ai
valori democratici e volta alla crescita della
persona in tutte le sue dimensioni. In essa
ognuno, con pari dignità e nella diversità dei
ruoli, opera per garantire la formazione alla
cittadinanza, la realizzazione del diritto allo
studio, lo sviluppo delle potenzialità di
ciascuno e il recupero delle situazioni di
svantaggio, in armonia con i principi sanciti
dalla Costituzione e dalla Convenzione
internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a
New York il 20 novembre 1989 e con i
principi generali dell'ordinamento italiano.
3. La comunità scolastica, interagendo con 9
Capitolo 1 IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
la più ampia comunità civile e sociale di cui
è parte, fonda il suo progetto e la sua azione
educativa sulla qualità delle relazioni
insegnante-studente, contribuisce allo
sviluppo della personalità dei giovani, anche
attraverso l'educazione alla consapevolezza
e alla valorizzazione dell'identità di genere,
del loro senso di responsabilità e della loro
autonomia individuale e persegue il
raggiungimento di obiettivi culturali e
professionali adeguati all'evoluzione delle
conoscenze e all'inserimento nella vita
attiva.
4. La vita della comunità scolastica si basa
sulla libertà di espressione, di pensiero, di
coscienza e di religione, sul rispetto
reciproco di tutte le persone che la
compongono, quale che sia la loro età e
condizione, nel ripudio di ogni barriera
ideologica, sociale e culturale.
Questo primo articolo è interessante per notare il
funzionamento della scuola e gli obiettivi che si
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Capitolo 1 IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
prefigge, andando ben oltre ai semplici aspetti
formativi. Nella scuola, lo studente deve
accrescere anche caratterialmente, deve imparare
le materie di studio non solo studiandole in modo
mnemonico dal libro ma anche conducendo
ricerche e parlando con i propri insegnanti.
Questo rapporto di cooperazione tra studente ed
insegnante viene ribadito anche al terzo comma,
quasi ad evidenziarne l'importanza. Purtroppo
però, nelle nostre scuole, non sempre c'è un
rapporto di cooperazione che permette un
confronto tra le due parti: molti insegnanti
preferiscono spiegare per tutta la lezione, dando
veramente poco spazio al dibattito ed alle
eventuali ricerche. Non che sia un male, perché
ogni materia può prevedere diversi tipi di
insegnamento e diversi gradi di difficoltà: tuttavia
permettere ai ragazzi di portare avanti con un
minimo di individualità le materie, può permetter
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Capitolo 1 IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
loro di appassionarsi e di apprendere una maggior
quantità di nozioni. Non è necessario niente di
difficile. Chiedere agli studenti di approfondire un
argomento a scelta, per esempio: è una richiesta
che viene fatta anche all'Università e che
generalmente produce ottimi risultati.
Tornando all'articolo, da notare l'importanza
anche del quarto comma: la libertà d'espressione.
Ogni studente, come ogni insegnante, può
esprimere il proprio pensiero su qualsiasi
tematica, e non ci dev'essere alcuna barriera
ideologica. Collegando questo comma alla realtà
di tutti i giorni, si può pensare all'espressione
della propria fede politica: a tal proposito vorrei
però differenziare il discorso a seconda che si parli
di insegnanti o di studenti. Nel primo caso,
proprio per i commi visti in precedenza, secondo i
quali è necessario sviluppare il senso critico negli
studenti, è necessario che l'espressione
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Capitolo 1 IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
dell'opinione non risulti un indottrinamento: si
deve far capire anche agli studenti che non
capiscono nulla di politica che quella espressa è
solo una delle tante idee che si possono avere, e
che non dev'essere considerata la verità assoluta.
Stesse motivazioni devono portare i docenti a
criticare in modo costruttivo anche le idee
politiche espresse degli studenti: far capir loro che
non esiste uno schieramento giusto ed uno
sbagliato, ma che uno può però calzare meglio le
proprie idee.
Ha poi inizio il secondo articolo, trattante i diritti
degli studenti.
Art. 2 (Diritti)
1. Lo studente ha diritto ad una formazione
culturale e professionale qualificata che
rispetti e valorizzi, anche attraverso 13
Capitolo 1 IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia
aperta alla pluralità delle idee. La scuola
persegue la continuità dell'apprendimento e
valorizza le inclinazioni personali degli
studenti, anche attraverso un'adeguata
informazione, la possibilità di formulare
richieste, di sviluppare temi liberamente
scelti e di realizzare iniziative autonome.
2. La comunità scolastica promuove la
solidarietà tra i suoi componenti e tutela il
diritto dello studente alla riservatezza.
3. Lo studente ha diritto di essere informato
sulle decisioni e sulle norme che regolano la
vita della scuola.
E' facile notare che il prima comma evidenzia la
necessità di dar spazio agli studenti nello
svolgimento delle ricerche e di evitare
l'indottrinamento. Possiamo dire che questa è una
formalizzazione dell'articolo precedente, che
diventa così anche un diritto degli studenti. I due
commi successivi riguardano invece lo studente di
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Capitolo 1 IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
fronte alla vita scolastica: non devono esserci
ostacoli nel confronto con altre figure, siano esse
professori o Dirigente Scolastico; inoltre lo
studente ha diritto ad essere informato sulle
decisioni e sulle norme riguardanti la scuola.
4. Lo studente ha diritto alla partecipazione
attiva e responsabile alla vita della scuola. I
dirigenti scolastici e i docenti, con le
modalità previste dal regolamento di
istituto, attivano con gli studenti un dialogo
costruttivo sulle scelte di loro competenza in
tema di programmazione e definizione degli
obiettivi didattici, di organizzazione della
scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei
libri e del materiale didattico. Lo studente
ha inoltre diritto a una valutazione
trasparente e tempestiva, volta ad attivare
un processo di autovalutazione che lo
conduca a individuare i propri punti di forza
e di debolezza e a migliorare il proprio
rendimento. 15
Capitolo 1 IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
5. Nei casi in cui una decisione influisca in
modo rilevante sull'organizzazione della
scuola gli studenti della scuola secondaria
superiore, anche su loro richiesta, possono
essere chiamati ad esprimere la loro
opinione mediante una consultazione.
Analogamente negli stessi casi e con le
stesse modalità possono essere consultati
gli studenti della scuola media o i loro
genitori.
Oltre ai dettagli sulla partecipazione attiva degli
studenti all'interno della scuola, anche tramite
referendum (solo se con l'accordo del Dirigente
Scolastico), in questi commi è di particolare
importanza notare il tema della valutazione.
Questa, infatti, dev'essere trasparente e
tempestiva: il compito deve cioè essere corretto
in tempi brevi, per permettere agli studenti di
ricordare le motivazioni che li hanno spinti a
commettere determinati errori, ed il voto
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Capitolo 1 IL DPR 249/98, COMMA PER COMMA
assegnato deve essere motivato (anche su
richiesta dello studente). Quante volte è invece
accaduto di vedere qualche professore che tarda