
PARLA LA LA VICEPRESIDE - "A cadere - spiega la professoressa Luciana Magnoni - è stato un pannello della controsoffittatura, di circa 45 centimetri per 45, realizzato in cartone pressato. Un pezzo ha sfiorato la testa di una studentessa. Lei è venuta in vice presidenza e ci ha detto che le faceva male la testa. Le abbiamo prestato i primi soccorsi con del ghiaccio sintetico. Poi, quando le abbiamo chiesto se voleva essere trasportata in ospedale e lei si è rifiutata, abbiamo chiamato la mamma che l'ha comunque accompagnata in ospedale".
SOLO SPAVENTO - "La prognosi, per la ragazza, è di tre giorni - aggiunge -c'é stato solo spavento ma non è successo nulla di così tragico di come è stato comunicato. In quel momento gli studenti stavano seguendo la lezione di matematica e nessuno di loro si è precipitato fuori per la paura. Affatto". Ora l'aula è chiusa e a breve dovrebbero esserci le verifiche dei tecnici della Provincia.
INTERVENTI URGENTI - Purtroppo episodi del genere sono destinati a ripetersi. Non è pessimismo ma semplicemente un'amara constatazione: lo scorso anno il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, dichiarò che più del 50% delle scuole italiane non sono a norma per quanto riguarda la sicurezza, eppure vengono continuamente frequentate da studenti e professori. Il patrimonio edilizio scolastico per anni è stato trascurato e ora è diventato talmente fatiscente che per sistemarlo bisognerà spendere miliardi di euro, soldi che in questo momento il paese non ha, perché l'economia è in crisi e in più ci sono i costi di una ricostruzione da sostenere, in Abruzzo e ora nel messinese.
BUROCRAZIA = LENTEZZA - La volontà da parte del Ministero dell'Istruzione di destinare fondi a questa vera emergenza nazionale purtroppo cozza con la burocrazia italiana. Infatti sono le Provincie, cioè gli enti locali, ad essere responsabili dell'edilizia scolastica. Tutto ciò moltiplica i passaggi dei fondi e delle decisioni, rallentando l'intero processo. Il governo ha stanziato già a Luglio circa un miliardo di euro per l'edilizia scolastica. Ma come detto, i primi effetti li vedremo fra mesi o addirittura anni. E intanto le vostre scuole non sono sicure.
COSA FARE? - Nel nostro e nel vostro piccolo, non si può far altro che cercare di segnalare le situazioni più gravi alle autorità competenti. Purtroppo nel nostro paese certi meccanismi si sbloccano solo se ne parlano i mezzi di comunicazione. Uno degli obiettivi della neonata Skuola|Tv è proprio dare spazio alle vostre segnalazioni.
Se pensi che la tua scuola non sia sicura, inviateci la vostra testimonianza: foto, video, racconti! Ti daremo voce nella Skuola|Tv. Clicca qui per saperne di più!