matteobortone
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caldo scuola

La Maturità si avvicina sempre di più e uno dei motivi di preoccupazione sono le previsioni meteo, che annunciano temperature alle stelle, soprattutto nelle regioni del Sud Italia.

Affrontare gli esami di Stato in aule roventi diventa sempre più reale, per questo il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ha lanciato un appello urgente al ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per chiedere un piano infrastrutturale nazionale per l'installazione di sistemi di climatizzazione nelle scuole.

Il presidente definisce la situazione “inaccettabile” per un Paese moderno come l'Italia.

Il caldo torrido durante gli esami non è solo fastidioso, ma diventa un ulteriore fattore di rischio per la salute e la serenità di tutti, specialmente per chi è più fragile o affetto da patologie.

Come si legge nell'appello: “Garantire ambienti scolastici adeguatamente climatizzati non è un lusso, ma una necessità impellente e un dovere istituzionale”. 

Indice

  1. Il piano in quattro mosse per una Maturità "fresca"
  2. Temperature a scuola: cosa dice la legge?

Il piano in quattro mosse per una Maturità "fresca"

Per cercare di risolvere questa situazione, il CNDDU ha proposto al ministro Valditara un piano articolato in quattro punti specifici. Un vero e proprio "kit di sopravvivenza" al caldo.

  • Primo, si chiede l'attivazione immediata di una task force ministeriale per monitorare le criticità legate al caldo nelle scuole sede d'esame.
  • Secondo, è fondamentale l'adozione già per il 2025 di un piano nazionale di adeguamento climatico degli edifici scolastici, dando priorità a quelli situati nelle aree più calde.
  • Terzo, si richiedono fondi straordinari per l'acquisto e l'installazione di impianti di climatizzazione, sia portatili che fissi, nelle scuole secondarie di secondo grado.
  • Infine, ma non meno importante, la predisposizione di protocolli di tutela della salute per studenti e personale scolastico durante eventi climatici estremi.

Il presidente del gruppo conclude: “Solo attraverso interventi strutturali, pianificati e concreti sia possibile rendere le nostre scuole ambienti realmente inclusivi, sicuri e rispettosi della dignità di tutti”.

Temperature a scuola: cosa dice la legge?

L’appello del CNDDU accende nuovamente i riflettori sulle normative per le temperature nelle scuole, che risultano ingarbugliate. Il D. Lgs. 81/2008, che si occupa di salute e sicurezza sul lavoro, non fissa valori precisi, lasciando un po' tutto al caso.

Si limita a rimandare a fonti tecniche complesse che dovrebbero essere adattate di volta in volta. Tuttavia, alcune Regioni hanno provato a colmare questo vuoto. Il Veneto, per esempio, ha stabilito limiti specifici di temperatura e umidità per i luoghi di lavoro, creando un precedente importante.

Per le scuole, il riferimento principale rimangono comunque la Legge 23/1996 e le norme tecniche UNI EN ISO 7726 e 7730, che definiscono i parametri per il comfort termico.

Secondo uno studio dell'INAIL, la temperatura ideale per le attività didattiche dovrebbe oscillare tra i 19-22°C in inverno e i 24-26°C in estate, con un'umidità relativa adeguata.

E anche se non esiste una legge che imponga specificamente queste temperature, garantire un ambiente confortevole è fondamentale. Non farlo potrebbe configurare una violazione dell'articolo 2087 del codice civile, che tutela la salute e la dignità dei lavoratori e, implicitamente, anche degli studenti.

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