
Non erano degli studenti modello, ma nemmeno degli scansafatiche. A scuola davano quello che potevano senza sforzarsi troppo, ma non si dimenticano di ringraziare i loro insegnanti per tutto quello che hanno imparato negli anni scolastici. Ecco come Paola Cortellesi, Luca Argentero e Rocco Papaleo hanno disegnato di fronte alle telecamere di Skuola.net il loro profilo dietro i banchi di scuola, in occasione dell’anteprima del loro ultimo film “Un boss in salotto”, nelle sale dallo scorso 1 gennaio. E non si sono solo limitati a raccontarsi, ma hanno anche spiegato in che modo ce l’hanno fatta lasciando qualche consiglio per i ragazzi.
ATTORI SI NASCE O SI DIVENTA?
- L’ironia che caratterizza tutto il film non può mancare nemmeno nell’intervista, specie se a rispondere è Rocco Papaleo, il presunto boss Ciro nel film diretto dal regista Luca Miniero: “Come sono riuscito ad essere quello che sono oggi? – risponde simpaticamente a Skuola.net – Beh, senza dubbio conoscendo le persone giuste ed essendo un figlio d’arte”. Molto più seria la risposta di Paola Cortellesi: “Studiando tantissimo, guardando gli altri, lavorando a teatro. Ma ancora devo imparare un sacco di cose”. Diversa la strada per il successo percorsa da Argentero che ammette di aver avuto solo tanta fortuna.
TALENTO E STUDIO: LA COMBINAZIONE VINCENTE
- Sicuro è che per intraprendere qualsiasi lavoro bisogna anche esserci portati. Lo sanno bene i ragazzi delle medie che in questi giorni stanno scegliendo la scuola superiore da frequentare l’anno prossimo, e lo sa bene anche Papaleo che ricorda quanto sia importante avere talento: “È una componente molto importante, ma bisogna avere la capacità attraverso il lavoro e lo studio di riconoscerlo e veicolarlo in modo molto preciso. Una volta individuato bisogna coltivarlo proprio attraverso lo studio”.
VIVA I PROF
- A scuola non erano studenti modello, ma hanno sempre portato rispetto ai loro insegnanti ai quali sembrano essere profondamente grati per gli insegnamenti ricevuti. A Papaleo hanno tramesso “curiosità e una visione non imposta delle cose”, la Cortellesi si ritiene fortunata per aver avuto dei “prof di riferimento pazzeschi” ed è “particolarmente grata alla prof d’italiano e a quella d’inglese” per averle trasmesso la curiosità e la passione per il teatro che è poi diventato il suo mestiere. Argentero in particolare esordisce con un ringraziamento “per tutto il lavoro fatto dagli insegnanti che molto spesso sono una delle categorie più bistrattate. Tutti noi abbiamo degli esempi di insegnanti che ti hanno veramente cambiato la vita. Lode e merito ai prof”.
Serena Rosticci