Concetti Chiave
- Giovanni Keplero, matematico tedesco, ha formulato tre leggi fondamentali sulle orbite dei pianeti.
- Partendo dalla teoria copernicana, Keplero ha scoperto che il sole non è al centro delle orbite planetarie.
- La prima legge di Keplero afferma che le orbite dei pianeti sono ellittiche, con il sole in uno dei fuochi.
- La seconda legge stabilisce che i pianeti viaggiano a velocità variabile, più veloce al perielio e più lenta all'afelio.
- La terza legge indica che il tempo di rivoluzione di un pianeta aumenta con la distanza dal sole.
Riguardo il moto di rivoluzione dei pianeti, ci ha dato molte risposte Giovanni Keplero, un matematico tedesco, nato nel 1571 a Weil der Stadt e morto nel 1630 che con le sue tre teorie, ha scritto la storia della scienza riguardo le orbite.
Intanto Keplero parte dalla teoria copernicana, considerando che è la terra che ruota attorno al sole e che il sole non si trova in centro, ma più verso un lato.
La sua prima legge dice che quando i pianeti compiono il loro moto di rivoluzione (rotazione attorno al sole) non sono sempre alla stessa distanza da esso, in quanto il sole non è al centro. I pianeti durante il loro moto di rivoluzione arrivano in un punto, detto afelio, che è il punto della loro orbita in cui sono più lontani e un altro punto che è detto perielio, che è il punto in cui i pianeti sono più vicini al sole. La seconda legge di Giovanni Keplero dice semplicemente che i pianeti durante la loro orbita attorno al sole non hanno la stessa velocità. Infatti i pianeti sono al massimo della velocità al perielio: il punto in cui sono più vicini al sole e la minima velocità all'afelio: il punto in cui sono più lontani dal sole. La terza legge di Keplero dice nient'altro che più un pianeta è distante dal sole, più ci mette a compiere la propria orbita, infatti Nettuno ci mette 165 volte la terra per compiere un giro attorno al sole.