Antonio Marchetta
di Antonio Marchetta
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come organizzare i compiti per le vacanze

L’argomento dei compiti per le vacanze, in particolar modo quelle estive, è abbastanza dibattuto. Non vi è omogeneità tra le istituzioni scolastiche nel gestire questa faccenda: spesso, anzi, anche all’interno di una singola scuola, vi sono docenti che assegnano i compiti per le vacanze, altri che invece ritengono sia lecito per gli studenti un periodo di assoluto riposo.

Ecco perché può succedere che alcuni tuoi amici o compagni siano esenti dallo svolgere i compiti per le vacanze, mentre tu più fortunato o sfortunato – dipende dai punti di vista – ti ritrovi a dover impiegare numerosi pomeriggi estivi nella lettura di romanzi, soluzione problemi, traduzioni, ripassi generali di quanto studiato durante l’anno etc. Vediamo se la Normativa, spiegata nel dettaglio, può aiutarci a chiarire il tutto.

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    Il D.P.R. dell’8 marzo 1999 definisce l’autonomia scolastica di ogni istituto. All’articolo 2 riporta testualmente:


    “L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento.”

    In altre parole, è la singola scuola, nella sua autonomia a progettare l’offerta formativa. Gli organi collegiali, in particolare il Collegio docenti (tutti i prof), in quanto incaricato di programmare l’attività didattico-formativo-educativa, delibera i criteri di valutazione o comunque un regolamento. Quindi, ad esempio, lo svolgere i compiti per le vacanze diventa un criterio di valutazione; gli insegnanti terranno conto in positivo degli alunni che durante il periodo estivo assolvano ai propri doveri.

    Ogni docente può scegliere in libertà se assegnare i compiti per le vacanze?

    In linea di massima si; la Costituzione garantisce la libertà di insegnamento. Ma se la singola istituzione scolastica delibera i criteri di valutazione con paragrafo specifico sui compiti per i periodi di riposo, è importante che tutti i docenti convergano nella direzione scelta. Molti insegnanti, tra cui chi vi scrive, ritengono sia opportuno assegnare i compiti per le vacanze per:

    • incentivare l’autonomia e l’allenamento allo studio personale
    • favorire un consolidamento degli apprendimenti;
    • stimolare atteggiamenti di responsabilità e di autonomia;
    • acquisire un efficace metodo di studio;
    • coinvolgere le famiglie nel lavoro scolastico

    Il periodo estivo è molto ampio: dai 2 a 3 mesi. È auspicabile non fare, ogni tanto, qualche oretta di compiti, letture, esercizi? Sicuramente la mole di lavoro non deve essere tale da non consentire la serenità dei ragazzi, delle famiglie e lo svolgimento di altre fondamentali attività extrascolastiche; ma non fare assolutamente nulla per 80 giorni è sicuramente poco produttivo.

    I Prof correggono i compiti per le vacanze?

    Quella che dovrebbe essere una risposta scontata in realtà non lo è. Dalle molteplici segnalazioni che riceviamo in redazione, sembrerebbe sia diffusa la pratica, da parte di alcuni docenti, di non correggere o verificare l’effettivo svolgimento dei compiti per le vacanze. Probabilmente ciò accade perché gli stessi vengono spinti dall’istituzione scolastica di appartenenza ad assegnare verifiche, compiti per il periodo estivo controvoglia. Magari ritengono, legittimamente, che lo studente debba godere di assoluto riposo durante il periodo estivo, ma per rispetto della delibera del collegio docenti della propria scuola, optano per l’assegnazione dei compiti. Ebbene, il lavoro di insegnante va fatto fino in fondo; non è lecito da un punto di vista etico e persino penale - omissione atti d’ufficio - non effettuare la valutazione di quanto disposto ai propri studenti, per il rispetto di:

    • quest’ultimi [verrebbe a crearsi una situazione simile al “tanto ci promuovono tutti”, nello specifico “tanto non li correggono”];
    • dei genitori che nella maggior parte dei casi partecipano attivamente ai doveri dei propri figli;
    • degli altri docenti che impiegano intere giornate per la correzione.

    Anche tu, caro studente, fa' la tua parte. Alza la mano e chiedi di parlare; fai presente al tuo insegnante che essere valutati è un tuo diritto. La valutazione deve essere tempestiva e trasparente: è la Legge a stabilirlo [DPR 122/09]. Ciò vale sia per i compiti per le vacanze che per i compiti in classe i quali molto spesso vengono corretti con troppa calma da parte di alcuni docenti.

    Antonio Marchetta

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