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Sintesi
Teoria dell'attaccamento

Estratto del documento

L’ATTACCAMENTO

John Bowlby, psichiatra inglese seguace di Freud, dopo essersi laureato, fra il 1940 e il 1945 fu

mandato in una clinica londinese nella quale erano ospitati bambini orfani, neomadri con

disturbi psichici e infine bambini al di sotto dei 4 anni con problemi.Dopo alcuni mesi Bowlby,

osservò che non appena una madre mostrava alcune difficoltà o problemi, li trasmetteva nel

rapporto che aveva con il figlio che inevitabilmente le assorbiva.Le stesse madri ricoverate, alle

quali era permesso avere contatti con il figlio,si vide che anche solo allattando il figlio

riuscivano a trasmettere in lui la tensione che avevano in corpo. .Nonostante questo oggi possa

sembrare un qualcosa di scontato, per l’epoca fu una rivoluzione.Infatti negli anni ’40-’50 si

pensava che i bisogni fondamentali di un bambino fossero quelli materiali,dormire e mangiare

per qst quando Bowlby cominciò ad affermare che i bambini nell’ospedale pur mangiando e

dormendo mostravano un comportamento aggressivo, di iperattività o al contrario di apatia si

scatenò una polemica.Le sue supposizioni sul fatto che per i bambini non fosse sufficiente cibo

e tranquillità vennero alimentate dalla lettura de “l’anello di re Salomone”,scritto dall’etologo

Konrad Lorenz che trattava del singolare esperimento fatto sulle papere.

Lorenz notò come alcuni paperotti appena nati vedendo prima lui della mamma, lo

scambiassero per questa,seguendolo in ogni suo spostamento anche se non nutriti ;la faccenda

suscitò curiosità e venne ripetuta facendo in modo che i piccoli vedessero come prima figura un

fantoccio e anche in questo caso si ebbe lo stesso effetto nonostante questo rimanesse

immobile.

Da qui la teoria per la quale gli animali appena nati abbiano la tendenza innata a cercare un

punto di riferimento da seguire, non necessariamente della propria specie, e che non

necessariamente debba nutrirli. Questo comportamento innato è dato dal fatto che i cuccioli

cercano istintivamente protezione e sicurezza ancor prima del nutrimento.Questo

comportamento comune a tutti gli animali è un IMPRINTING che gli etologi hanno definito come

forma di apprendimento particolare sfuggita alla psicologia sperimentale,avente tre

caratteristiche fondamentali:

Si può verificare solo in un preciso arco di tempo nel corso della vita detta la fase sensibile

Particolare fase dello sviluppo di un individuo,solitamente precoce durante la quale anche per

l’organismo è più semplice imparare determinate cose.

Tuttavia gli apprendimenti più complessi arrivano più tardi perché occorre che l’individuo abbia

alle spalle apprendimenti precedenti.Addirittura ci sono cose che gli animali imparano ancor

prima di nascere(saper riconoscere il richiamo dei genitori,la voce della mamma).

Ciò che si imparato con l’imprinting è duraturo,il tempo e le esperienze lo cancellano

difficilmente.

L’effetto dell’imprinting non si vede subito

Uno stesso animale può apprendere per imprinting cose diverse, in questi casi l’animale (solo gli

animali) ha più fasi sensibili, ravvicinate nel tempo fra loro, durante vita, ciascuna per un

contenuto da imparare.Ci sono diversi tipi d’imprinting, quella del seguire (paperotti) o quella

del canto.

Un successivo esperimento di Harlow ,confermò le precedenti teorie trasportandole sui macachi

e mettendo in evidenza come l’imprinting di queste scimmie fosse il cercare un rapporto fisico

con la madre basato sulla vicinanza;dimostrando anche che per i piccoli scimmiotti a lungo

andare il semplice contatto non era più sufficiente.(v. fotocopie)

Bowlby trasportò la teoria di Lorenz e di Harlow ai bambini trasformando l’imprinting in

attaccamento che come tale aveva le fondamentali caratteristiche di avere una base genetica e

di svilupparsi solo in un determinato periodo che si aggirava intorno al terzo mese(comparsa del 1

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“sorriso sociale”) fino al VI. Il cosiddetto sorriso sociale fu scoperto da Renéé Spitz che lo

spiegava come il primo contatto sociale che aveva il bambino con il suo caregiver identificato

nella madre .Il caregiver è la prima figura di riferimento del bambino,quella persona che,nella

nostra cultura è la madre,in altre la balia,si prende cura di lui per la prima volta,che risponde ai

suoi bisogni e che lo protegge.Il bambino riconosce per la prima volta il suo caregiver al terzo

mese perché è in questo periodo che il bimbo comincia ad avere una maggiore percezione del

modo esterno,infatti i suoi occhi riescono a vedere immagini più nitide.Fra queste immagini ve

ne è una “costante”,che il bimbo vede più spesso e alla quale sorriderà riconoscendo in questa il

caregiver.

Bowlby propose per la prima volta la teoria dell’attaccamento nel 1956 in una conferenza

dell’OMS che lo chiamò per fare il punto della situazione emotiva dei bambini dopo la II gm.

L’attaccamento del bambino alla madre fu spiegato come il bisogno innato di essere accudito

che deve essere soddisfatto in un periodo preciso(dai III ai VI mesi),dalla propria figura di

riferimento(caregiver).Il bimbo infatti in questo periodo mette in atto comportamenti che

inducano qualcuno ad accudirlo e proteggerlo.Se ne dedusse quindi che se il bambino non fosse

riuscito a soddisfare qst bisogno,nonostante le cure materiali(mangiare dormire)non

mancassero,avrebbe potuto incorrere in problemi,il più delle volte seri,come accadeva nel suo

ospedale ove i bambini che dopo la nascita non avevano più rivisto la madre e che non avevano

riconosciuto in altri un caregiver si dimostravano depressi e apatici e nei peggiori casi

morivano.Nonostante ciò scatenò una grande polemica perché la cultura di allora incentrava

maggiormente l’attenzione sui bisogni materiali, Bowlby riuscì a trovare sostegno in un

antropologa conosciuta nel ‘60,Mary Ainsworth,con la quale avviò un progetto pilota per studiare

l’attaccamento nelle varie culture.Rispettivamente filmarono madri africane e madri ospitate

nell’ospedale di Londra a partire da quando i bambini venivano allattati fino verso all’VIII

mese.Notarono però, che i bambini trattatati apparentemente nello stesso modo mostravano

differenti comportamenti di fronte alla separazione con la madre e in seguito alla riunione con

lei.

Oltre a questo, i filmati mostravano che i comportamenti cambiavano secondo il bimbo preso in

considerazione.

Bowlby e la Ainsworth si chiesero dunque il perché ci fossero comportamenti diversi e fecero

quindi partire un secondo progetto pilota nel quale madri e bambini venivano fatti recitare

all’interno di una scenetta detta strange situation che tutt’oggi è utilizzata,oltre alla

valutazione dell’angoscia dell’VIII mese,come mezzo per valutare l’attaccamento a partire dal

comportamento dei bambini sotto i 6 anni.

La strange situation è suddivisa in varie tappe:

Il caregiver e il bimbo sono fatti entrare in una stanza con alcuni giochi

entra un estraneo che rimane solo con il bambino

rientra la madre che ha la possibilità di consolare il bambino

il bambino viene lasciato solo

entra l’estraneo

entra la madre

Dai risultati ottenuti e soprattutto tenendo in considerazione la reazione del bambino alla

separazione prima, e al ricongiungimento con la madre poi(passaggio chiave della strange situation),i

due poterono suddividere i tipi di attaccamento in due grandi categorie: Sicuro e Insicuro che può

essere a sua volta: ansioso/ambivalente, evitante e disorganizzato. Quest’ultimo venne proposto

successivamente gli studi della Ainsworth e di Bowbly.

Dal tipo di att. del bambino verso la madre si può anche risalire al tipo di att. che la stessa ebbe con

il suo caregiver perché è dimostrato che il legame di att. non è lineare ma il frutto di un ciclo

continuo che si tramanda di generazione in generazione.Si potrà quindi affermare che ad ogni

comportamento della madre si avrà una determinata reazione nel bimbo che a sua volta terrà un

conseguente comportamento.

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Attaccamento

Att. SICURO: il bambino nella strange situation è angosciato dalla separazione ma al

momento della riunione, si fa consolare dalla madre con successo ed in sua presenza riprende ad

esplorare liberamente

Att.INSICURO ANSIOSO/AMBIVALENTE:Nella strange situation,al momento della separazione il

protestare vivacemente o

bimbo può avere differenti comportamenti,o

continuare la propria attività. All’entrata dell’estraneo questo mostra segni di disagio,cm se si

sentisse minacciato.Quando la madre ritorna anche qui ci possono essere diverse reazioni:in

alcuni casi il bimbo picchia la madre con evidente aggressività,in altri inizialmente qst sembra

andarle incontro per poi mostrare evidente rabbia,anche picchiandola.

Tipo di genitori: Questo comportamento è favorito da un alterno atteggiamento dei genitori nei

confronti di uno stesso comportamento del bambino(di fronte al pianto una volta veniva

rassicurato e un’altra ignorato o maltrattato) ma anche da situazioni in cui, costantemente, non

una volta ogni tanto, viene minacciato di abbandono.

EVITANTE: nella strange situation mostra pochi segni di ansia, non accorgendosi

quasi che il caregiver se ne è andato; al momento della riunione nel migliore dei casi

accoglie senza enfasi il ritorno della figura di attaccamento, mantenendo l’attenzione sui

giochi e sugli oggetti(stesso identico comportamento all’entrata dell’estraneo).

distante,che non riesce a percepire e quindi a soddisfare le esigenze

Tipo di genitori:madre

del bambino;

DISORGANIZZATO:è sicuramente il tipo di attaccamento che genera maggiori

problemi.Il bimbo nella strange situation reagisce agli stimoli in maniera totalmente non

appropriata a volte urlando e a volte ignorando il mondo esterno.

E’ più opportuno infatti parlare di insicurezza interiore piuttosto che di attaccamento.

Tipo di genitori:La madre non ha saputo/voluto soddisfare i bisogni del bambino spesso nato con

un temperamento(complesso di caratteristiche psicologiche presenti già alla nascita)difficile,o

aggressivo o forte.

Il bambino che quindi non ha visto soddisfare le proprie esigenze non è quindi in grado di

controllare i suoi comportamenti,risultando spesso aggressivo o iperattivo.

Solitamente il bambino però,sviluppa più legami di attaccamento ad esempio con altre figure

importanti come il padre,i fratelli o altri parenti.Il numero e la qualità degli attaccamenti

dipende dal contesto sociale in cui il bambino cresce.Solitamente poi si viene a creare una

gerarchia degli attaccamenti in quanto alcuni legami sono considerati più importanti di

altri,infatti il suo mondo nascente oltre che vario è organizzato.I primi legami di attaccamento

compaiono verso i 6-7 mesi ,ci sono bambini che in un primo tempo si legano solo alla madre

mentre altri sviluppano più attaccamenti contemporaneamente.Una volta che il bimbo ha

sviluppato il legame con la figura chiave,diventa sempre più capace di distacco,allontanandosi

volontariamente dal partner per farsi la sua esperienza del mondo.Inizialmente il distacco è

breve e limitato nello spazio infatti il bimbo vaga nell’ambiente rimanendo cmq a portata di

voce o di vista. I comportamenti di distacco si manifestano non perché vien meno

l’attaccamento ma perché si passa da una fase di att. Fisico ad uno simbolico,non avendo

bisogno di vedere o sentire il partner in quanto la sua presenza si è ormai interiorizzata. I primi

comp. Di distacco si hanno già nel primo anno di vita ma è verso i 2 anni che il distacco diventa

un abilità matura in quanto il bimbo si accorge con una piccola rivoluzione cognitiva,di essere

proprietario di una conoscenza di sé e che anche gli altri sono individui allo stesso

modo.Interiorizzando il partner può ricordarsi di lui e portarsi la sua immagine nella memoria e 3

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grazie allo sviluppo della funzione simbolica l’immagine interiore può funzionare al posto della

presenza reale.Negli anni successivi il bambino diventa sempre più capace di distacco e solo in

casi particolari ricorre al contatto con l’adulto..Dopo due anni il bambino sul piano emotivo

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