Speciale INVALSI
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Marzo è stato il mese delle prime prove INVALSI per la quinta superiore. Inedite fino ad oggi; una delle tante novità dell’anno scolastico 2018/2019. Ma a quanto pare, tutto è filato liscio. Anzi, sono state le prove che hanno visto la più alta partecipazione di sempre nella scuola secondaria di secondo grado (che, sinora, prendeva a parametro solamente le seconde classi). A diffondere i primi dati ufficiali sui test dedicati ai maturandi è stato lo stesso Istituto INVALSI: 474.203 - pari al 95,9% del totale - gli studenti che si sono cimentati con oltre 1 milione e 800mila prove. Segno che le rilevazioni INVALSI iniziano a far breccia nel DNA della scuola italiana. Non è un caso che, recentemente, anche l’OCSE le abbia citate come esempio virtuoso di valutazione delle competenze non solo dei ragazzi ma dell’intero sistema formativo. E dopo i maturandi, si passa ai “fratelli minori”: dal primo aprile al 18 dello stesso mese, con le prove saranno impegnate le classi di terza media. Ma non è finita qui: a maggio toccherà alla scuola primaria e alla seconda superiore.

Come hanno affrontato i maturandi le prove INVALSI?

Ma come avranno affrontato le prove i soggetti più coinvolti, gli studenti che tra meno di tre mesi dovranno affrontare gli esami di Maturità? Skuola.net lo ha chiesto a 2500 di loro, entrando nel vivo dei questionari. Tre le materie oggetto delle rilevazioni: italiano, matematica, inglese (listening e reading). Proprio la lingua straniera è quella che ha dato più filo da torcere agli studenti. Il 41,5% ha infatti considerato i quesiti di inglese più difficili del previsto (per matematica la quota si ferma al 31,9%, per italiano al 25,1%). Tuttavia, la maggior parte dei ragazzi, a prescindere dalla prova, ha considerato i test sostanzialmente in linea con le aspettative, se non addirittura più facili.

Tutto bene con le prove al pc

Un’altra delle caratteristiche principali delle prove di quinta superiore è stata - come avvenuto l’anno scorso per la terza media e la seconda superiore - anche l’uso dei PC per somministrare (online) i quesiti. Gli istituti saranno riusciti a organizzarsi in maniera efficace? Tutto sommato, pare di . Il metodo più usato, dicono i ragazzi, è stato stabilire turni tra le classi (39,7%) nonostante, per molti, la scuola avesse già in dotazione PC per tutti (37,8%). In alcuni casi, al contrario, a causa di una dotazione di computer insufficiente ci sono state scelte decisamente più “creative”: l’8,6% degli studenti sostiene di aver portato il proprio PC portatile, un altro 4,4% si è invece spostato in un istituto vicino, evidentemente tecnologicamente più “fornito”.

Maturandi soddisfatti dello svolgimento degli INVALSI

Al di là, però, dagli aspetti organizzativi lo svolgimento delle prove al computer è stato un elemento apprezzato dai ragazzi, veri e propri nativi digitali. Tanto che il 30,8% afferma che la cosa abbia reso tutto più semplice. Solo per poco più del 24% si è trattato di una fatica in più, forse perché abituato alle tradizionali carta e penna, per lo meno in classe. Per il 45,2%, invece, il fatto che le prove fossero da sostenere online non ha portato né vantaggi né svantaggi. I maturandi mostrano sicurezza anche nella gestione del tempo, perché solo il 10,6% si è lamentato, considerando i minuti a disposizione nel complesso insufficienti. Qualcuno ha avuto delle difficoltà, seppur non eccessive: si tratta del 26,6% del campione. I più (62,8%) sostengono di aver avuto tutto il tempo necessario per completare il compito.

A quando i risultati?

Ciò che ci si chiede adesso è come saranno andate, concretamente, queste prime prove INVALSI dedicate ai maturandi. Per saperlo, bisogna pazientare ancora un po’: l’Istituto ha reso noto che i risultati saranno pubblicati sulla piattaforma ufficiale a giugno ma saranno consultabili anche direttamente dagli studenti. Purtroppo, però, il 36,9% di loro non ha ricevuto istruzioni dai professori su come accedere all’area riservata del sito. Anche se, riguardo agli esiti, forse non tutto sarà farina del proprio sacco: il 40% degli intervistati ha ammesso candidamente di aver copiato.
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