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Sex Education 3, i manifesti a Milano scatenano una bufera
A insorgere contro il sindaco Beppe Sala è stata la consigliera di Fd'I, Barbara Mazzali, che in un recente intervento si è scagliata contro l'amministrazione comunale: “La ipersessualizzazione non è educativa e crea confusione nei giovani. Questa non è la Milano che vogliamo” queste le parole della consigliera candidata alle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre. Non si è fatta attendere anche la condanna dell'associazione ProVita e Famiglia: "E' forse una «educazione sessuale», questa?", si legge in un articolo apparso sul sito web ufficiale. E rincara la dose: "La già citata ipersessualizzazione – in questo caso veicolata con una genitalizzazione delle immagini – di educativo pare avere ben poco."
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C'è chi scende in campo in difesa dei cartelloni (e della serie)
Immediata la risposta de La Milano Radicale, tramite il candidato Lorenzo Lipparini che, senza mezze misure, sentenzia l'arretratezza delle posizioni espresse dalla consigliera Mazzali sostenendo come ci sia ancora molto da fare in materia di salute riproduttiva. Non solo, il candidato rilancia proponendo di creare degli appositi comitati per queste tematiche e invita quelli che definisce “scandalizzati perbenisti” alla visione della serie Netflix. L'obiettivo, conclude il candidato, è quello “di portare un normale dibattito su sesso e diritti”.
Sex Education 3, la serie Netflix più irriverente della Tv
La serie, che tratta di temi sessuali, vede come protagonista Otis, un giovane liceale che grazie alle conoscenze della madre, una terapista sessuale, elargisce consigli ai propri compagni e si improvvisa sessuologo. Negli episodi vengono trattati, sempre in chiave ironica, argomenti della vita intima degli adolescenti spesso considerati tabù nella società contemporanea, ma centrali nella vita di un ragazzo. La produzione Netflix vuole denunciare come la società si “nasconda” di fronte certe tematiche anziché affrontarle, sottraendo cosi ai giovani gli strumenti di cui avrebbero bisogno nella propria vita sessuale. A questa “vergogna sociale” verso il sesso, gli autori contrappongono la curiosità dei ragazzi che si mostrano spesso disinvolti mettendo in imbarazzo genitori ed insegnanti.
Data pubblicazione 21 Settembre 2021, Ore 14:59