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#Sapevatelo: come si viveva negli anni '90? Lo abbiamo scoperto con Davide Calgaro, il Cisco della serie 'Hanno ucciso l'uomo ragno'

Gli anni '90 sono stati davvero gli anni d'oro? Di certo, come spiega benissimo la celebre canzone degli 883, sono stati anni memorabili per i tifosi del Real Madrid, per gli appassionati di film e spettacolo, e anche per gli amanti della moda: in questa 'epoca analogica' tutto era diverso rispetto a oggi, dalle amicizie alle relazioni, dal lavoro alle dinamiche familiari.

Un decennio che nessuno ha saputo raccontare meglio di Max Pezzali e Mauro Repetto, le menti e i volti dietro l'iconico gruppo degli 883. Lo stesso ha fatto la recente serie tv targata NOW, nel tentativo di ricostruire la parabola dello storico gruppo musicale di Pavia: dagli inizi a Radio Deejay, fino alla consacrazione.

Chi non li ha vissuti, però, non può davvero capire di cosa stiamo parlando: ecco perché il nuovo ospite del video-podcast #Sapevatelo di Skuola.net, è Davide Calgaro, l'interprete di Cisco nella serie tv 'Hanno ucciso l'uomo ragno'. Con lui abbiamo fatto un tuffo nel passato dal futuro, cercando di delineare un'epoca rimasta nel cuore di molti.

Indice

  1. Dagli anni '90 a oggi: come sono cambiate le dinamiche in amicizia
  2. Come è cambiato il rapporto dei ragazzi con la musica
  3. Anni '90 vs anni '20: analogico contro digitale
  4. Quali sono i punti di forza di entrambe le generazioni?

Dagli anni '90 a oggi: come sono cambiate le dinamiche in amicizia

Davide ci racconta come interpretare Cisco abbia rievocato un modo di vivere le amicizie ormai quasi dimenticato. Negli anni '90, le comitive si organizzavano in modo molto diverso rispetto a oggi: per uscire bisognava prima chiamarsi a casa, aspettare magari che rispondesse un genitore e sperare che l’amico/a fosse disponibile.

Non c'erano telefoni cellulari o app di messaggistica per comunicare in tempo reale, il che significava che, una volta usciti, ci si affidava completamente agli appuntamenti fissati. Se qualcuno arrivava in ritardo, l'altro poteva trovarsi ad aspettare senza alcuna possibilità di aggiornamenti.

Oggi, invece, le amicizie sono molto più veloci, - come il mondo che viviamo d'altronde - supportate da una comunicazione costante e immediata grazie ai social e a strumenti di messaggistica come WhatsApp.

Secondo Calgaro, questa evoluzione ha portato a una perdita dell'attesa, elemento che, per quanto scomodo, contribuiva a rendere ogni incontro più speciale e atteso. In definitiva? Le amicizie moderne vivono in modo diverso, ma forse non con la stessa intensità di quegli anni.

Come è cambiato il rapporto dei ragazzi con la musica

L’amicizia tra Cisco e Max Pezzali, rappresentata nella serie, riflette anche l’influenza della musica come legame di gruppo e d’identità. Max Pezzali ha tratto ispirazione dai legami con amici come Cisco per mantenere i piedi per terra e raccontare storie di vita reale.

Negli anni '90, aspettare l’uscita di una nuova canzone o un nuovo album era un momento emozionante, una sorta di evento che univa gruppi di amici e contribuiva a creare un senso di appartenenza.

Oggi, il rapporto dei giovani con la musica è molto diverso: le canzoni sono sempre a portata di mano, disponibili in streaming con un semplice click. Questo cambiamento, per Calgaro, ha portato a una fruizione musicale molto più veloce e “usa e getta”.

La musica viene consumata rapidamente e non sempre crea quel legame profondo che aveva in passato.

Anni '90 vs anni '20: analogico contro digitale

L'era analogica degli anni '90 si basava su un contatto più diretto con il mondo reale: oggetti come VHS, cassette musicali, telefoni fissi e tubi catodici facevano parte della quotidianità. Non c’era la frenesia delle notifiche costanti, e vivere significava anche accettare di non essere sempre connessi.

Nel mondo attuale, tutto è diventato più rapido grazie al digitale, ma secondo Calgaro questo ha introdotto un “bug digitale” che ha modificato profondamente il nostro modo di vivere.

Per i giovani di oggi, il digitale è una dimensione onnipresente: i social media e le piattaforme di streaming hanno creato un flusso ininterrotto di informazioni, rendendo più difficile distinguersi e mantenere l’attenzione.

Fare il botto” è diventato più facile, ma costruire una carriera duratura richiede uno sforzo continuo per rimanere rilevanti. Questa dimensione di “permanenza digitale” caratterizza i giovani di oggi, mentre quelli degli anni '90 potevano permettersi di sparire e tornare solo quando avevano qualcosa da dire.

Quali sono i punti di forza di entrambe le generazioni?

Ogni generazione ha i propri punti di forza e debolezze. La generazione degli anni '90, secondo Davide, era abituata ad attendere, a godere dei momenti di tranquillità senza la pressione costante della connessione: una “lentezza” che in qualche modo rendeva ogni esperienza più emozionante.

D’altro canto, i giovani di oggi hanno dalla loro la flessibilità del digitale: possono accedere a infinite risorse, conoscere persone da tutto il mondo e condividere le loro passioni in tempo reale.

Calgaro riconosce che l’uso intelligente dei social media può diventare un vantaggio, ma invita anche a non dimenticare i valori della sua generazione, come l’importanza dell’attesa e della connessione reale con le persone vicine.

 

Data pubblicazione 14 Novembre 2024, Ore 17:18
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