
“All’improvviso mi è crollato tutto” ha esordito all’inizio del suo monologo.
Un discorso straziante, ma che infonde speranza e coraggio. Parole pronunciate da una voce spezzata dall'emozione e che sono state capaci di commuovere i telespettatori e il pubblico in sala.
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Il monologo di Giovanni Allevi
È calato il silenzio sul palco dell’Ariston. La spensieratezza della competizione, i balli e le gag divertenti sono state messe da parte per lasciare spazio ad un discorso che è stato capace di arrivare dritto al cuore di tutti. “All’improvviso mi è crollato tutto addosso”, questa la frase con cui Giovanni Allevi ha scelto di aprire il suo monologo, durante il quale ha raccontato la battaglia combattuta contro la malattia, un mieloma multiplo che gli è stato diagnosticato nel 2018. “Nell’ultimo concerto a Vienna il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello e non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi: pesantissima. Ho guardato il soffitto con la sensazione di avere la febbre a 39 per un anno consecutivo. Ho perso molto, il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze. Ma non la speranza e la voglia di immaginare”.
I doni della malattia
Nel raccontare la sua esperienza, il musicista ha affermato di essere riuscito a trovare la gioia anche nella malattia e nella sofferenza: “Era come se il dolore mi porgesse anche degli inaspettati doni. Quali? Vi faccio un esempio. Non molto tempo fa durante un concerto in un teatro pieno ho notato una poltrona vuota. Mi sono sentito mancare. Eppure quando ero agli inizi ho fatto concerti davanti a 20 o 30 persone ed ero felicissimo. Oggi dopo la malattia non so cosa darei per suonare davanti a 15 persone. I numeri non contano. Sembra paradossale detto da qui, perché ogni individuo è unico, irripetibile, nel suo modo infinito. Un altro dono: la gratitudine nei confronti della bellezza del creato. Non si contano le albe e i tramonti visti da quelle stanze d’ospedale. Il rosso dell’alba è diverso dal rosso del tramonto e se ci sono le nuvolette intorno è ancora più bello”. Allevi ha voluto ringraziare la sua famiglia, il personale sanitario e la ricerca scientifica che, con gli studi effettuati, gli ha permesso di tornare a suonare davanti al pubblico. Ha voluto poi infondere coraggio a chi sta ancora combattendo contro la malattia, rivolgendosi con particolare attenzione ai pazienti più piccoli.“Non potendo contare più sul mio corpo, suonerò con la mia anima” ha infine concluso il musicista prima di sedersi al pianoforte per suonare un brano intitolato Tomorrow.