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Maneskin chitarre distrutte concerto Las Vegas polemicaI Måneskin sono ormai una rock band internazionale a tutti gli effetti, apprezzata in lungo e in largo e in grado di riempire stadi, club ed eventi da Roma, loro città natale, fino a sconfinare in Europa, America e Oceania.

Fonte foto: @Måneskin via Facebook

Oltre alla indiscussa fama, il gruppo romano inevitabilmente accentra su di sé anche moltissime polemiche, le ultime di cui ancora si discute parecchio sono legate alla distruzione di chitarra e basso ad opera di Thomas e Victoria durante il live della scorsa sera a Las Vegas. Molti sono infatti stati i commenti negativi nei confronti del gesto considerato dai più sconsiderato, di cattivo esempio e diseducativo.

Spaccare gli strumenti sul palco: la lunga tradizione del rock

Ovviamente, i Måneskin non sono gli unici ad aver avuto l’idea sovversiva di disintegrare i propri strumenti sul palco, sbattendoli con foga sul pavimento. Uno dei primi ad aver portato questo particolare show durante i suoi concerti è stato Pete Townshend, il chitarrista degli Who, che già nel 1968 aveva messo in scena durante un’esibizione questo comportamento sopra le righe.

Quando la rivista Rolling Stone gli chiede come gli sia venuto in mente, lui risponde candidamente: “E’ un gesto che nasce sul momento. È una performance, è un atto, è un istante e quindi non ha senso”. Anche se, in realtà, la prima volta che successe al musicista fu per errore proprio negli anni ’60: non fu altro che un incidente. Infatti esibendosi sul palco di un locale dal soffitto particolarmente basso ruppe la paletta della sua Rickenbacker, a quel punto, ormai lo strumento era irrecuperabile e così Townshend decise di portare a termine l’opera. Gli spettatori risposero con un entusiasmo così forte, che da quel momento, Pete decise di rendere quel momento parte di quasi tutti gli show.

Nel 1967, invece, Jimi Hendrix, che secondo Rolling Stone è il più grande chitarrista di tutti i tempi, fece la storia quando durante un concerto decise di bruciare la sua Stratocaster con del liquido infiammabile sul palco.

Tra i grandi che maltrattarono i loro strumenti è impossibile non citare anche il frontman dei Nirvana, Kurt Cobain, famoso per scegliere soltanto chitarre acquistabili a prezzi abbastanza contenuti, forse anche perché in quasi tutti i concerti aveva il vizio di distruggerle on stage.

Altra scena iconica è successa a Houston, in Texas, durante un concerto dei Pink Floyd, quando si scatenò una tempesta sui partecipanti e sui musicisti. Il palco avrebbe dovuto essere coperto, ma non lo era a sufficienza, e così rimasero solamente in tre a suonare in mezzo al diluvio: David Gilmour, Guy Pratt e Nick Mason. Mentre stavano suonando Run Like Hell, alla fine del pezzo, per l’esasperazione, il chitarrista David Gilmour distrusse la sua chitarra, ponendo fine all’intero show.

Infine, come non citare i Kiss, altro gruppo storico che negli ultimi anni ha instaurato una sorta di tradizione, ripresa anche più volte nei video degli ultimi show: in chiusura dei loro concerti, la band si esibisce nel classico Rock’N’Roll All Nite, la cui esecuzione viene conclusa dalla distruzione di una chitarra da parte del cantante Paul Stanley.

Lucilla Tomassi

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