
Geolier non è riuscito a trionfare al Festival di Sanremo 2024 nonostante il 60% di preferenze al televoto. Al primo posto Angelina Mango, che al televoto si è fermata al 16,1%. Come è possibile?
Quella ottenuta da Geolier è una percentuale che ha fatto la storia di Sanremo, nel vero senso della parola. Nessuno, prima di lui, aveva messo d’accordo così tante persone da casa. Le polemiche, come si può intuire, non sono affatto mancate.
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Una situazione simile a quanto si è verificato nel 2019, quando Ultimo si era classificato al secondo posto dietro Mahmood, a fronte del 49% di preferenze da parte del pubblico. Anche in quel caso le polemiche erano state aspre, sollevate dallo stesso cantante in gara.
E ora la situazione si ripresenta, forse in maniera ancora più lampante. Angelina Mango si è imposta con una percentuale di voti aggregati pari al 40,3%, seguita dal 25,2% di Geolier e il 17,1% di Annalisa. Più distanti Ghali e Irama, rispettivamente al 10,5% e al 6,9%. A nessuno, però, è passata inosservata quell’altra percentuale in basso a destra nello schermo: quel 60% del televoto che surclassava decisamente il 16,1% della vincitrice. A cosa serve il voto da casa, si chiedono in tanti, se un cantante non riesce a imporsi nonostante un consenso del genere? Basti pensare che, facendo un rapido conto, Geolier ha ottenuto venti punti percentuali in più rispetto alla somma di tutti gli altri cantanti in lizza per le prime cinque posizioni.
A ribaltare l’esito della 74esima edizione del Festival, è evidente, sono stati il voto della giuria della radio, dove Geolier figurava addirittura all’ultimo posto, e quello della sala stampa, in cui Geolier guadagnava la quarta posizione, davanti soltanto a Irama nella top 5. Ricordiamo che, da regolamento, televoto, stampa e radio pesano rispettivamente del 34, 33, e 33 percento sulla votazione complessiva. Dunque, in questo caso, il 34% espresso dal pubblico si è dovuto scontrare con il 66% delle altre giurie, che hanno di gran lunga preferito Angelina Mango al rapper napoletano.
Per quanto riguarda i voti della stampa e della radio, non si conoscono precisamente i numeri, ma partendo dal risultato finale non è difficile immaginare una forbice al contrario, che ha permesso lo stacco da parte della cantante lucana, vincitrice con il 40,3% complessivo, contro il 25,2% di Geolier.
La controversia, in fondo, si era presentata in una forma per così dire “ridotta” già dalla puntata prima, quando si era resa evidente la divergenza di opinioni: durante la serata delle cover, i presenti non aveva per niente apprezzato la vittoria di Geolier, accolta con fischi e uscite indignate dalla sala. Preferita di gran lunga l’esibizione di Angelina Mango, che ha portato sul palco la canzone di suo padre, La rondine, tra la commozione generale.
Amadeus: “Il primo problema per il prossimo direttore artistico”
Le polemiche intanto continuano a imperversare e Amadeus ci scherza su: “Il primo problema per il prossimo direttore artistico”. Il Codacons si è già schierato in assetto da guerra: “La Rai dovrà fornire tutti i dati sui voti espressi dal pubblico e quelli dei singoli componenti delle giurie della sala stampa e delle radio”.
A ogni modo, chiarezza e trasparenza a parte, la divisione del voto in tre trova una sua valida ragione: non sarebbe neanche giusto affidare completamente la decisione nelle mani del pubblico, soprattutto nell'era dei social, i cui numeri fanno spesso pendere l’ago della bilancia. Tuttalpiù si potrebbero ripensare i pesi delle giurie, oltre a rendere tutto il processo di voto più limpido.
Geolier, Napoli non è la città in cui viene ascoltato di più
Il successo al televoto è spia del consenso per Geolier, veramente vasto in tutta la Penisola. Il dialetto napoletano usato nelle sue canzoni non gli impedisce infatti di raggiungere il suo pubblico al di fuori della città.
Tralasciamo il fatto che i numeri di Geolier sono semplicemente impressionanti: nel 2023 il rapper ha superato il miliardi di stream sulla piattaforma, con 5,8 milioni di ascolti mensili. Quello che qui ci interessa è soprattutto che questi ascolti, diversamente da quanto si possa credere, non vengono affatto da Napoli. Secondo quanto riportato da Spotify, l’artista di Secondigliano viene ascoltato soprattutto nella città di Milano, con oltre 1,5 milioni di stream mensili. Al secondo posto c’è poi Roma (857mila), mentre Napoli figura soltanto al terzo posto (409mila). Questi dati competono soltanto alla piattaforma di Spotify, ma sono piuttosto indicativi di un successo diffuso che non può essere giustificato e spiegato soltanto nell’ottica del campanilismo.