Dio di Illusioni: cosa ne pensiamo del libro di tendenza su #Booktok

Romanzo d’esordio di Donna Tart, talentuosa scrittrice vincitrice nel 2013 del prestigioso Premio Pulitzer per la narrativa, Dio di Illusioni ha recentemente sbancato sul BookTok diventando virale in pochi mesi.

Nonostante non sia un’uscita recente, e anzi, ha compiuto i 30 anni di età, essendo uscito nel 1992, il romanzo ha generato un fascino irresistibile sui giovani lettori che non hanno smesso di leggerlo e consigliarlo nel corso delle ultime settimane. Ma vale la pena leggere le oltre 600 pagine di cui è composto?

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Dio di Illusioni: il fascino della Dark Academia sbarca su BookTok

Ambientato tra le fredde mura dell’Hampden College, per il quale Donna Tart ha preso ispirazione dall’Università di Bennington, anch’essa situata nel Vermont, che la scrittrice frequentava durante la stesura del libro, Dio di Illusioni è un viaggio a tratti onirico nel mondo dissoluto nel quale vive un gruppetto di sei ragazzi e del loro professore di greco antico.

Il protagonista e voce narrante degli eventi è un giovane californiano squattrinato di nome Richard, che entra, neanche lui sa bene perché, in un gruppo molto elitario di studenti guidati dal professor Julian Morrow. Bunny, Henry, Francis e i due gemelli, Charles e Camilla, compongono la stretta cerchia nella quale Richard si trova catapultato dopo essere stato accettato dal docente misterioso e poco conosciuto persino dai suoi colleghi.

Subito viene annunciato che uno dei sei è stato ucciso, ma le cause e le circostanze che ruotano attorno a questo sfortunato avvenimento sono tutt’altro che chiare, e il lettore riceverà indizi e potrà farsi un’opinione di come è realmente andata la faccenda, soltanto sfogliando il pesante libro, non scarno di colpi di scena.

Vale la pena leggere Dio di Illusioni, il libro virale su TikTok?

Ma la domanda rimane una soltanto, soprattutto dato le moltissime pagine di cui è composto il racconto: è davvero così bello come sembra dai consigli e suggerimenti su TikTok?

Il racconto in sé fa un po’ fatica a ingranare nella prima parte, e fino a pagina 200 il lettore potrebbe sentirsi ancora un po’ confuso e frastornato e non aver ben chiaro dove la scrittrice ha intenzione di trascinarlo. Tuttavia, è proprio da circa un terzo del romanzo che quest’ultimo ha una svolta decisiva che risveglia il ritmo un po’ sonnecchiante di alcuni passaggi, risvegliando l’interesse che potrebbe essere un po’ sopito nel lettore.

I personaggi sono la vera forza motrice di tutto, ognuno di essi è capace di rivelare più aspetti del proprio carattere, l’atteggiamento dei sei, e del loro mentore varia con il variare delle situazioni, cresce con le proprie esperienze e diventa sempre più vivo e credibile. Infatti quelli disegnati da Donna Tart risultano ragazzi estremamente vividi, le cui pulsioni e desideri si fanno sempre più chiari capitolo dopo capitolo, portando il lettore a empatizzare sempre più nei loro confronti, anche se con il passare delle pagine il loro comportamento non brilla in quanto a moralità ed etica.

Tirando le somme, Dio di Illusioni è un libro al quale va data almeno una chance, e se si è in grado di superare il primo pezzo un po’ sfocato, successivamente sarà molto difficile chiuderlo e riporlo, in quanto si sarà in costante ricerca di ulteriori risposte e in attesa dello svolgere della trama da un ritmo che si fa via via più incalzante.