
Hai presente quando un tuo amico ti dice: “Dovresti fare il comico, fai morire dal ridere”? Ecco, Salvo Di Paola non si è fermato lì. Lui ci ha provato per davvero, realizzando un sogno che coltivava dall'età di 10 anni.
Oggi, che di anni ne ha 30, è una delle voci più originali e riconoscibili nel panorama della stand-up italiana.
Ma come si arriva da un open mic in una pizzeria siciliana a far ridere con Frank Matano su Prime Video? Spoiler: nessun trucco, nessuna magia.Tutto merito della gavetta sul palco. Ma ovviamente non basta: servono anche sudore, testardaggine e...qualcosa da dire! Altrimenti come lo fai questo lavoro? Ospite nel vodcast YouTube di Skuola.net "Come si diventa...", il comico ha spiegato come arrivare ad aessere uno stand-up comedian professionista, rivelando diversi consigli per chi è intenzionato a intraprendere questo tipo di carriera.
Indice:
"Fatti le ossa": gli inizi della carriera di Di Paola
Per Salvo tutto è cominciato in modo abbastanza semplice: ha provato, una sera, a salire su un palco e ha fatto ridere. Più del previsto: “È andata bene la prima volta, un colpo di fortuna – racconta – e lì ho capito che quella cosa mi piaceva da morire. Che volevo farla ancora”.
La passione per la scrittura, in realtà, lo accompagna da sempre: fin da piccolo amava inventare storie, e scriveva anche “sotto la doccia”. Ma è con la stand-up che la scrittura trova uno sfogo immediato: un modo per condividere, far ridere e – allo stesso tempo – raccontare qualcosa di vero.
Anche se i primi tempi non sono stati proprio una passeggiata: serate con pubblico 'freddo', pizza e microfoni spenti, e spettacoli in contesti improbabili. Ma è proprio in quegli ambienti difficili, come i club vicino allo Zen di Palermo, che si è “fatto le ossa”. “Partire da una città con poca scena comica è stato un limite, ma anche una spinta. Dovevo lavorare il triplo, e quella fame lì mi ha aiutato tantissimo”.
Il punto di svolta arriva quando accetta un lavoro da assistente al montaggio a Roma: la mattina in sala, la sera in giro per tutti gli open mic della capitale. “Ero ovunque. Mi sono fatto conoscere perché mi vedevano sempre”. A Roma inizia anche a registrare i propri set, che poi pubblica online. È lì che nasce il primo vero riscontro dal pubblico. “Ho capito che c’erano perfetti sconosciuti che volevano ridere con me. E questa cosa faceva una paura folle”.
Nel 2021 debutta con Grandi poteri, uno spettacolo costruito in otto mesi, blocco dopo blocco, pezzo dopo pezzo. Una accozzaglia di materiale – come lui stesso lo definisce – ma anche il primo passo concreto verso una carriera professionale.
Da lì sono arrivate collaborazioni con Comedy Central, Alessandro Cattelan, Propaganda Live. E un tour con quelli che chiama “due fratellini di risata”, Francesco Fanucci e Sandro Cappai.
Gli step per diventare stand-up comedian
Ok, ma se volessi farlo anche tu, da dove partire? Salvo è molto chiaro: “Fai più palco possibile. Vai a tutti gli open mic che trovi. E scrivi. Scrivi tanto”. Lo step successivo è costruire uno spettacolo a blocchi: prima 10 minuti, poi 20, poi 30, fino ad arrivare a un’ora.
E, arrivato a quel punto, è ora di mettersi in gioco: ti proponi ai locali, ti inventi un tour (anche finto), ti allei con altri comici. “Fingevo di avere delle date per convincere i locali a prendermi. Poi se mi proponevano altre date, rispondevo: 'Ah sì, guarda, anche in quei giorni sarò in zona’”.
Poi arriva il momento dei social: servono, eccome. Ma senza inseguire l’algoritmo o fare le cose “di tendenza”. “Pubblica e non rosicare se un video non funziona. Il tuo obiettivo non è diventare virale, ma trovare la tua voce”.
Quali sono le qualità che servono per fare il comico
Ma cosa serve davvero per fare questo lavoro? Esistono delle qualità particolari? “Empatia, prima di tutto”, dice Salvo. “Devi trovare un modo per far sentire il pubblico tuo amico in 15 secondi”. La stand-up è uno strano incrocio tra confessione e spettacolo: funziona solo se dici qualcosa di vero, che hai vissuto, che gli altri possano riconoscere.
Per questo, secondo lui, la seconda qualità fondamentale è l’onestà, “quella brutale, che fa male a volte, ma fa ridere se la condividi”.
Serve, poi, anche un po’ di ossessione: per i dinosauri, per l’animazione, per le serie viste 14 volte in lingua originale. “Le passioni nutrono la comicità. Se ami qualcosa davvero, prima o poi finirà in uno dei tuoi pezzi”.
Quanto si guadagna lavorando come stand-up comedian
Ma andiamo al sodo: quanto si guadagna in media facendo questo lavoro? Spoiler: all’inizio, poco o niente. “Nei primi open mic ti pagano con una birra e un panino. E va bene così”, racconta Salvo. Ma poi, se le cose girano, le serate iniziano a valere: già in un fase intermedia, tra i 600 e i 1000 euro.
Ma non si vive solo dei soldi della performance: “Ti stanno pagando anche l’anno e mezzo di scrittura che hai fatto prima. E comunque non sei sempre in tour, non è uno stipendio fisso”.
C’è però una cosa che, secondo lui, vale più di tutto: “La sensazione che provi quando fai ridere qualcuno su una cosa che hai vissuto davvero. E magari, in mezzo a tutto quel ridere, hai anche detto qualcosa di vero. Quel momento lì non ha prezzo”.
"Il Baracchino": non perdere la serie animata di Salvo Di Paola su Prime Video
Dal 3 giugno, su Prime Video, è disponibile la serie animata ideata da Salvo Di Paola insieme a Nicolò Cuccì. 'Il Baracchino' non è solo un cartoon, ma un vero e proprio progetto che unisce comicità e animazione, a cui hanno aderito - tra gli altri - anche Frank Matano, Pilar Fogliati, Lillo Petrolo e Pietro Sermonti.
Una serie dissacrante dove convivono, tutti insieme, persone, animali e oggetti parlanti: qui, il team dello studio palermitano Megadrago ha svolto un lavoro eccelso, coniugando in modo unico e originale diverse tecniche di regia, come il 3D, la stop-motion, l’animazione 2D tradizionale. Per saperne di più, clicca qui!