
Erin Doom, lo pseudonimo dietro al quale si è nascosta fin dall’inizio della sua carriera letteraria, ha deciso di svelare per la primissima volta il suo volto durante la trasmissione Che Tempo che Fa, andata in onda domenica sera; ma cos’altro abbiamo scoperto su di lei?
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Matilde, l’autrice che si nasconde dietro Erin Doom è una ragazza di circa 30 anni
L’autrice, che oltre alla sua faccia ha reso noto anche il suo nome, Matilde, era visibilmente emozionata durante i quindici minuti di chiacchierata con Fabio Fazio, presentatore che la introdurrà ai suoi lettori anche in occasione del suo primo incontro con i fan, che avverrà il 16 maggio alle 17.30 al The Space Cinema Odeon a Milano.Su Rai3 Matilde ha quindi raccontato alcuni aspetti inediti della sua vita, come l'aver iniziato a scrivere il suo best seller durante gli anni in cui studiava Giurisprudenza, passando il giorno sui libri e la sera lavorando ai capitoli del romanzo.
Fin da subito Matilde ha scelto di rimanere anonima per seguire la sua indole riservata e poter vivere l'interesse crescente nei suoi confronti in modo da non stare mai direttamente sotto i riflettori, tuttavia la sensazione di star perdendo una parte del percorso era sempre presente in lei: "Quando ho iniziato questo percorso ho scelto lo pseudonimo e l'anonimato per viverlo nel modo più confacente alla mia indole. E' stato un compromesso, tante volte ho sentito che mi stavo perdendo qualcosa, come la possibilità di incontrare i miei fan". Il suo bisogno di anonimato è stato così forte da non aver subito confessato questo segreto neanche ai suoi genitori, ai quali ha svelato di essere lei l'autrice del Fabbricante di Lacrime soltanto dopo mesi dalla pubblicazione; infatti prima della diretta televisiva, le uniche persone a conoscenza del mistero erano meno di una decina, tra famigliari e amiche più strette.
La scrittrice ha quindi risposto a una domanda che in molti si sono fatti sul significato del suo pseudonimo: "Erin è un nome di origine irlandese che richiama i concetti di libertà, natura, spazi aperti. Doom mi piaceva per l'ambivalenza, perché in inglese vuol dire destino e condanna, e ogni cosa, a seconda di come noi ce la viviamo, ha un'accezione negativa e positiva".
Infine Matilde ha tenuto a ringraziare pubblicamente in diretta tutti i suoi lettori per il supporto che le hanno dimostrato in questi anni, senza neanche conoscere il suo volto, ma appassionandosi alle sue parole: "Voglio ringraziarli della stima che hanno avuto per me in questi anni senza mai vedermi, si sono fidati di quello che ho scritto, spero di poterli finalmente ringraziare tanto".