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BookTok: top 5 libri che si leggono in un giorno articolo

Con la fine del 2024 ormai alle porte, molti lettori stanno facendo i conti con i propri obiettivi annuali. Chi si era promesso di leggere un numero specifico di libri durante l'anno, potrebbe trovarsi in difficoltà a raggiungere il traguardo. Fortunatamente, esistono letture brevi che, pur richiedendo solo qualche ora, sanno regalare emozioni e soddisfazioni, permettendo di arricchire la propria lista senza compromettere la qualità dell’esperienza. Noi abbiamo selezionato alcuni titoli molto popolari su BookTok per ispirarare chiunque abbia bisogno di un consiglio mirato su libri da finire in poche ore.

Questi cinque libri non solo permettono di avanzare verso l'obiettivo annuale, ma offrono esperienze di lettura intense e coinvolgenti. Ogni storia ha il potenziale di lasciare il segno, senza dover dedicare giorni o settimane per completarla. Preparati quindi a immergerti in una giornata di lettura e ad aggiungere uno o più di questi titoli alla tua tbr: il 2024 è ancora ricco di sorprese e avventure, anche tra le pagine di un libro!

1. I miei giorni alla libreria Morisaki” di Satoshi Yagisawa

Nel cuore del quartiere Jinbōchō, il distretto dei libri di Tokyo, si erge la libreria Morisaki, un piccolo rifugio letterario rimasto immutato tra le scintillanti attrazioni delle zone più turistiche. Qui, in uno spazio angusto di appena otto tatami, Tatako, giovane dalla vita incolore, scopre un mondo che, pur non cercando, si rivela per lei un posto prezioso e inaspettato. È lo zio Satoru, eccentrico libraio ed eterno appassionato della carta stampata, a offrirle un riparo in questo angolo di quiete dopo la delusione amorosa che l’ha relegata a un’esistenza anonima e priva di prospettive.

Tatako non è certo una lettrice per scelta, e l’idea di vivere circondata da torri traballanti di libri e clienti curiosi la disarma. Tuttavia, è in questo caos letterario che risiede la bellezza di I miei giorni alla libreria Morisaki. L’atmosfera del romanzo si sviluppa con un ritmo delicato e rasserenante, dove la libreria diventa non solo una bottega di libri, ma uno spazio che invita alla riflessione e alla riscoperta della propria identità. Con discrezione, Satoshi Yagisawa ci accompagna in un viaggio di trasformazione interiore che si riflette nelle strade di Jinbōchō, tra le file di librerie stipate e i caffè dove i letterati si incontrano per scambiare idee, ricordi, e suggerimenti di lettura.

Satoru, abbandonato dalla moglie e devoto alla libreria, rappresenta un modello di resilienza e di amore per le cose semplici. Tatako, inizialmente spettatrice riluttante di questo mondo, si lascia trascinare poco a poco, grazie alla passione del parente e a incontri casuali che trasformano la libreria da mero rifugio a portale verso una nuova consapevolezza. Attraverso il silenzioso linguaggio dei libri, Tatako scopre un universo di relazioni e di valori in cui ogni lettura diventa una connessione con l’altro, una chiave per aprire le porte del proprio cuore.

La narrazione, semplice e colma di piccole introspezioni, esalta il potere curativo dei libri, confermandoci che a volte i luoghi più appartati e le persone più insospettabili possono racchiudere lezioni di vita impensabili. In fondo, questa è una storia che celebra l’importanza di fermarsi, ascoltare e riscoprire, anche in una libreria dimenticata, ciò che veramente conta nella vita.

2. “Il rosmarino non capisce l’inverno” di Matteo Bussola

Nel suo romanzo, Il rosmarino non capisce l’inverno, Matteo Bussola ci immerge in una raccolta di ritratti femminili intensi, tratteggiando con la sua tipica sensibilità le vite di donne ordinarie e straordinarie al tempo stesso, figure che resistono agli inverni della vita con la stessa tenacia del rosmarino. Le protagoniste di Bussola sono, infatti, persone comuni, le cui vicende apparentemente semplici contengono la profondità delle esperienze universali. Attraverso loro, l'autore interroga il lettore sulle contraddizioni della natura umana, sui conflitti interiori che costellano il nostro desiderio di felicità e la paura che spesso ci impedisce di perseguirla.

Il testo si apre con una domanda essenziale: "A cosa pensa una donna quando, assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di aver soffocato la propria?" Da questa premessa prende il via un viaggio che si fa rivelazione, uno spaccato delle storie di donne di ogni età e condizione, ognuna con il proprio personale bagaglio di desideri, dolori, rimpianti e segreti. Non sono eroine nel senso tradizionale del termine, ma incarnano una sorta di eroismo quotidiano, una forza silenziosa che sfida le stagioni più dure della vita.

Ogni storia è unica, ma nel loro insieme si crea un arazzo che parla a chiunque abbia mai amato, sofferto o lottato per trovare il proprio posto nel mondo. Le protagoniste di Bussola rappresentano, a loro modo, il “rovescio della medaglia” della felicità: fragili e forti, timide e risolute, capaci di slanci appassionati e di gesti crudi. L’autore è straordinario nel catturare le loro emozioni con delicatezza, senza giudicare, ma invitandoci a riflettere sulle scelte e sui compromessi che tutti affrontiamo.

Il rosmarino non capisce l’inverno è un libro che, come l’erba aromatica a cui si ispira, ci invita a resistere agli inverni personali, a lasciare che il dolore ci trasformi, senza mai cancellare la nostra essenza. Una lettura che commuove e fa riflettere, capace di toccare corde profonde nell’animo umano, spingendoci a ritrovare e dare voce a quella parte di noi che spesso viene sommersa dai rumori esterni.

3. "Foto mosse di famiglie immobili" di Valerio Lundini

Con Foto mosse di famiglie immobili, Valerio Lundini conferma la sua vocazione all’assurdo, esplorando quella sottile linea tra comicità e malinconia che caratterizza le sue opere. Dopo il successo di Era meglio il libro, Lundini torna con una raccolta di racconti ancora più incisiva, che riesce a sorprendere il lettore a ogni pagina con trovate tanto stravaganti quanto acute. Il titolo stesso è un preludio al contenuto: istantanee sfocate e paradossali di una realtà familiare – e per questo tanto più perturbante – dove la staticità è solo apparente e ogni racconto è un’immagine che sfugge alla messa a fuoco.

Lundini ci accompagna in un viaggio nella mente di protagonisti spesso surreali, dai tic mentali che diventano tormentoni internazionali alle celebrità convinte di essere morte. Ogni racconto è un universo a sé, ma si percepisce un filo conduttore: l’abilità dell’autore di cogliere l’insensatezza del quotidiano, quella serie di stranezze e di piccole follie che di norma ignoriamo, ma che qui vengono esaltate, esposte, amplificate fino a diventare tragicomiche. Non è la bizzarria fine a sé stessa a interessare Lundini, ma la capacità di rilevare i paradossi della nostra epoca, tra la superficialità del successo virale e la fragilità dell’identità personale.

La raccolta sembra costantemente oscillare tra leggerezza e profondità, con personaggi che ricordano un po’ le caricature della nostra società, ma con una delicatezza che rende impossibile non simpatizzare con loro. Le situazioni al limite del verosimile – dai video virali che sfociano in drammi penali a film che viaggiano nel tempo – diventano occasioni per un umorismo intelligente e quasi filosofico, che rivela la precarietà dei rapporti umani e delle convenzioni che ci sembrano tanto radicate.

Foto mosse di famiglie immobili è un libro che racconta il grottesco della quotidianità con una voce ironica e al contempo sensibile, offrendo al lettore l’occasione di ridere delle proprie debolezze e, tra una risata e l’altra, di scorgere una riflessione amara sulla società contemporanea.

4. “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie

Con Dieci piccoli indiani, Agatha Christie tocca una delle vette più alte della narrativa di suspense, offrendo un thriller psicologico che, a distanza di decenni, conserva intatto il suo fascino oscuro e claustrofobico. Pubblicato per la prima volta nel 1939, questo romanzo rappresenta una svolta nell’opera della Christie: un mistero che si distacca dai classici casi investigativi per abbracciare un orrore sottile, amplificato da una struttura narrativa impeccabile e un senso di ineluttabilità che avvolge l’intera trama.

La storia si svolge su un’isola deserta e isolata dal resto del mondo, dove dieci personaggi dalle vite apparentemente senza legami si ritrovano riuniti, ognuno spinto da un invito enigmatico. A poco a poco, però, emerge la verità: ognuno di loro nasconde un passato torbido e una colpa mai espiata, e il loro incontro non è frutto del caso ma di un piano freddamente orchestrato da un misterioso ospite che non si palesa mai. Le morti cominciano presto, scandite da una filastrocca infantile che diventa una sentenza ineludibile, un rituale di condanna che condiziona la psiche dei personaggi e li porta a un lento e inesorabile confronto con il senso di colpa.

In questo romanzo, Agatha Christie non si limita a costruire un mistero; esplora il tema universale della giustizia e della colpa, ponendo i protagonisti in una situazione di giudizio senza appello. L’assenza di un investigatore esterno – come Hercule Poirot o Miss Marple – amplifica la tensione: non ci sono risposte certe, nessuno a cui appellarsi. I personaggi diventano contemporaneamente vittime e carnefici, intrappolati in una sorta di limbo morale dal quale non possono uscire.

Dieci piccoli indiani è un romanzo dalla costruzione brillante, capace di giocare con le paure più profonde del lettore. In un climax di suspense che non lascia tregua, Christie non solo firma uno dei suoi più grandi successi, ma crea una delle opere più influenti e adattate della storia del giallo, un classico che continua a ispirare e terrorizzare generazioni di lettori e spettatori.

5. “Finché il caffè è caldo” di Toshikazu Kawaguchi

Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi è un romanzo che intreccia la magia del tempo con la dolcezza e la nostalgia delle occasioni perdute, invitandoci a riflettere sulla natura dei rimpianti e sul significato delle scelte quotidiane. Ambientato in una piccola caffetteria giapponese, avvolta in un’aura di mistero e leggende, il romanzo costruisce la sua tensione attorno a un unico, enigmatico rituale: la possibilità di rivivere un momento del passato, sorseggiando un caffè che non deve mai raffreddarsi.

Al centro della storia ci sono cinque regole, precise e non negoziabili, che rendono l'esperienza unica e, in un certo senso, incantata. La regola finale – non lasciare che il caffè si raffreddiè un avvertimento tanto simbolico quanto concreto: il rito consente di rivivere il passato, ma senza la possibilità di alterarlo. La magia di questo romanzo non sta nel cambiare il corso degli eventi, bensì nel portare una nuova consapevolezza nella vita presente, imparando a riconciliarsi con i propri errori.

Attraverso le storie di quattro personaggi, Kawaguchi offre un’intensa riflessione sulla complessità delle relazioni umane e sui nodi del cuore. Fumiko ha lasciato andare l’uomo che amava; Kotake, nel tentativo di accudire il marito, sente di aver perso sé stessa; Hirai, che non ha mai potuto essere veramente sincera con la sorella; e Kei, che si aggrappa alla speranza e al coraggio per essere una buona madre. Tutte loro, con fragilità e determinazione, affrontano il passato attraverso il calore effimero di una tazza di caffè.

La caffetteria diventa, allora, una sorta di santuario dove il tempo si sospende e i rimpianti riaffiorano, guidando ciascun personaggio a una nuova comprensione di sé. Ogni incontro con il passato è una meditazione sul momento presente, dove i gesti semplici, come assaporare una bevanda calda, assumono il valore simbolico di un invito alla consapevolezza

Il romanzo, capace di trasmettere con delicatezza le emozioni dei suoi personaggi, riflette una filosofia di vita tanto giapponese quanto universale: vivere il presente pienamente, senza perdersi nelle occasioni mancate, ma riconoscendo il valore di ogni attimo. È un libro che parla con garbo e mistero dell’importanza di gustare la vita, come un caffè da sorseggiare lentamente, estraendo da ogni momento la pienezza del suo sapore. Finché il caffè è caldo si è affermato come un caso editoriale proprio per la sua capacità di toccare con semplicità temi profondi, risuonando con il pubblico di tutto il mondo e ricordandoci che, come il tempo, la vita va assaporata a piccoli sorsi.

Data pubblicazione 9 Novembre 2024, Ore 10:19
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