
Tutti parlano di "Baby Reindeer", la serie Tv creata e interpretata da Richard Gadd che racconta la storia vera dell'autore, perseguitato da una donna per anni dopo averla incontrata per caso.
La curiosità del pubblico per questa serie è più che comprensibile, visto che guardando le sette puntate ci si rende conto che non si tratta di una semplice trasmissione TV, ma di una vera e propria testimonianza: Gadd è una persona che ha vissuto sulla propria pelle l'ossessione e la vulnerabilità umana, e ha creato un racconto dove i chiaroscuri sono tanti, e il dolore e la sofferenza non risparmiano né la vittima né il carnefice.
La sua storia di stalking lascia senza fiato e, a volte, anche senza una risposta certa. Ogni personaggio, infatti, è carico di contraddizioni e sul protagonista pesa un'esperienza traumatica che lo porta a reazioni ambivalenti davanti a ciò che gli accade.
Ma vediamo i punti principali sulla serie tv che sta attirando l'attenzione degli utenti di Netflix.
Baby Reindeer è una storia vera?
Sì, la serie TV "Baby Reindeer" è effettivamente basata su una storia vera. La serie è un adattamento dell'omonimo spettacolo teatrale scritto da Richard Gadd, comico e scrittore scozzese. "Baby Reindeer" racconta l'esperienza personale di Gadd con una donna che iniziò a perseguitarlo dopo un breve incontro casuale. Questo spettacolo teatrale, che ha guadagnato una notevole attenzione e ha vinto premi, esplora temi come l'ossessione e le conseguenze emotive del diventare oggetto di una persecuzione indesiderata. L'adattamento televisivo segue da vicino il racconto originale di Gadd, portando questa intensa e personale storia a un pubblico più ampio.
Chi è Richard Gadd?
Richard Gadd è l'attore che interpreta Donny in Baby Reindeer e, come spiegato nel paragrafo precedente, la serie Tv racconta la sua storia personale. La serie è un adattamento dello spettacolo teatrale Baby Reindeer, che ha debuttato al Fringe Festival di Edimburgo nel 2019, ricevendo ottime critiche per il suo coraggioso racconto e la potente esecuzione.
Il comico, attore e scrittore scozzese è noto per mescolare commedia con narrazione intensamente personale e spesso drammatica. Il suo stile gli ha permesso di ottenere riconoscimenti per il suo lavoro, che esplora temi come la salute mentale, l'abuso e le proprie esperienze personali. Gadd ha guadagnato notorietà particolare con il suo spettacolo "Monkey See Monkey Do" nel 2016, in cui trattava la propria esperienza con il disturbo post-traumatico da stress e questioni di identità di genere.
Chi è la vera Martha di Baby Reindeer?
Nella storia originale di "Baby Reindeer" di Richard Gadd, Martha è il nome usato per riferirsi alla donna che inizia a perseguitare Gadd dopo un breve incontro. Tuttavia, "Martha" è un nome fittizio usato per proteggere l'identità della vera persona coinvolta. Dettagli sulla sua vera identità non sono stati resi pubblici per motivi di privacy e rispetto delle leggi sulla protezione dei dati personali. Tuttavia sul web è nata una vera e propria caccia alle streghe e, alla fine, la donna ha deciso di rilasciare un’intervista al Daily Mail.
Dal canto suo anche lo stesso Gadd è intervenuto, chiedendo di smettere di cercare le persone reali celate dietro i personaggi della serie: "Le persone a cui voglio bene e con cui ho lavorato (incluso Sean Foley) sono state ingiustamente coinvolte nelle speculazioni. Per favore non speculate su chi possano essere i personaggi nella vita reale. Non è il punto della nostra serie", ha scritto Gadd.
Come finisce Baby Reindeer? La spiegazione del finale
+++ ALLERTA SPOILER+++
Dopo aver vissuto insieme al protagonista il terribile disagio dovuto all'abuso sessuale da parte dello sceneggiatore Darren e alla persecuzione da parte di Martha, durata per anni, nell'episodio finale Donny decide di trasformare la sua storia in un'opera (cosa che, in effetti, è successo nella realtà). Martha è ormai stata consegnata alla giustizia, ma lui decide di ascoltare gli innumerevoli messaggi audio ricevuti da lei negli anni, e di catalogarli.
Nella scena finale della serie, Donny - visibilmente sconvolto da un audio in cui Martha gli spiegava il significato del nomignolo "piccola renna" - entra in un pub e si siede al bancone, ordinando un Vodka Coke. Si accorge, però, di aver lasciato a casa il portafogli e il barista decide di offrirgli la bevanda. La scena ricorda l'inizio della serie, quando Martha incontra per la prima volta Donny entrando nel locale dove lavora: lei è in lacrime e lui le offre gratis una tazza di tè per tranquillizzarla. Si può ipotizzare quindi che il finale voglia sottolineare come Donny, nonostante la terribile esperienza vissuta, si senta in qualche modo connesso alla fragilità e alla sofferenza più intime della sua stalker, che percepisce simili alle sue.