
Il racconto è quasi del tutto autobiografico ed è stato ideato da Chiara Martegiani, la quale interpreta anche la protagonista, Antonia, una donna di 33 anni che scopre di essere affetta dalla malattia cronica e invalidante.
Ma com'è questa nuova serie? Riesce a risultare convincente? Scopriamolo.
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Antonia, la nuova miniserie di Prime Video che parla di endometriosi
La miniserie di sei episodi rilasciata su Prime Video, e visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick, vede la coppia artistica formata da Chiara Martegiani e Valerio Mastandrea ritrovarsi sul set come nella vita reale. Diretta da Chiara Malta, con la supervisione creativa di Mastandrea, questa serie racconta la storia di una donna trentatreenne che scopre di essere affetta da endometriosi, una condizione caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale in organi diversi dall'utero.Antonia segue la storia di una donna di 33 anni che sogna di affermarsi nel mondo del cinema, ma si ritrova a dover affrontare la dura realtà, accettando un ruolo in una soap opera. La sua vita però subisce una svolta improvvisa quando viene licenziata dal set dopo un episodio di crisi. Il giorno stesso, svenendo su un autobus, viene trasportata in ospedale dove riceve una diagnosi scioccante: endometriosi.
Da qui il suo cammino, sia personale, sia lavorativo per imparare a convivere con la sua condizione senza diventarne succube, ma riconoscendo comunque un certo peso alla malattia che inevitabilmente influenza una parte della sua vita.
Antonia: com'è la serie dramedy italiana di Prime Video
"Antonia" si presenta come un dramedy che affronta una malattia che ancora oggi non risulta totalmente chiara a medici e specialisti. La protagonista, alla soglia dei 33 anni, si confronta con la scoperta di questa malattia cronica e invalidante, spesso diagnosticata solo dopo lunghi anni di sofferenze silenziose. La scelta di un tono dramedy è stata resa necessaria, poiché se i toni fossero più cupi, mostrando crudamente il dolore acuto, le difficoltà nel concepire, i continui ricoveri, la solitudine e le umiliazioni, avrebbe potuto rischiare di allontanare il pubblico prima della conclusione. Invece è proprio grazie all'ironia, che le è valsa già il titolo di "Fleabag italiana", che riesce a catturare lo spettatore e a conquistarlo.“Antonia è nata da una crisi di identità, lavorativa, avevo 31 anni e non sapevo cosa volevo dalla vita, dalle relazioni”, racconta Chiara Martegiani in un’intervista rilasciata a 'la Repubblica'. “Ho notato che questo non lo stavo vivendo solo io, ma soprattutto tante ragazze della mia età perché a questa età cominci a chiederti se vuoi creare una famiglia oppure no, cosa vuoi fare con il tuo lavoro. Nella fase di scrittura mi è stata diagnosticata l’endometriosi e abbiamo pensato che potesse essere un’occasione per il personaggio perché poteva essere un modo per prendersi cura di sé. Volevamo raccontare questa storia con leggerezza, io nella vita cerco di prendere tutto con ironia, ho pensato fosse la chiave giusta per raccontare questa storia”, conclude Martegiani.