
All’università di Cassino sta per accadere qualcosa che entrerà nella storia: per la prima volta, in Italia, una tesi di laurea magistrale sarà discussa da una Intelligenza Artificiale.
A portare la corona d'alloro sul capo non sarà solo una studentessa in carne e ossa, ma anche un avatar digitale, capace di interagire con la commissione e argomentare come (o meglio di?) un essere umano.
No, non è una scena da Black Mirror ma è la realtà.
Indice
Un avatar in aula: la laurea dell’IA
All’università di Cassino, nella facoltà di Scienze dell’Educazione, Veronica, una candidata alla laurea magistrale ha infatti addestrato, sulla base della sua tesi e delle fonti scientifiche utilizzate, un modello di IA.
L’IA, attraverso un avatar digitale, sarà in grado di:
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rispondere alle domande della commissione;
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argomentare le tesi sostenute;
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interagire in tempo reale con i docenti.
Un evento senza precedenti su cui, come riportato da 'Orizzontescuola', il professor Alfredo Di Tore, relatore della tesi, fa chiarezza: “Abbiamo voluto esplorare le potenzialità dell’IA nella formazione e nella comunicazione accademica. Si tratta di una sperimentazione che apre scenari inediti sul rapporto tra studenti e nuove tecnologie”.
TIRESIA: dietro le quinte del futuro
Questo esperimento prende forma all’interno di TIRESIA: il "Team interateneo ricerca educativa su intelligenza artificiale" che unisce le Università di Cassino e Salerno. Da due anni il gruppo esplora l’impatto dell’IA nell’educazione, non solo in termini tecnici, ma anche culturali e relazionali.
Il progetto, per essere portato a termine, ha richiesto: la creazione dell’interfaccia in ambiente Unity, la realizzazione dell’avatar 3D basato sulla studentessa reale (Veronica) e l’addestramento del chatbot.
Il contributo della studentessa, quella vera, è stato comunque centrale: ha scritto i contenuti e ha addestrato l’IA, dimostrando che si può co-progettare con l'intelligenza artificiale.
L’università come laboratorio etico
Questa laurea "artificiale" a Cassino non sarà chiusa in una stanza, ma aperta al pubblico, anche in streaming. Perché questo non sarà solo uno show tech, ma un vero e proprio invito al dibattito sulla base di questa esperienza.