
Giocare ai Pokémon è diventata una mania a cui non si può rinunciare. Ogni attimo libero, ogni pausa caffè è un buon motivo per sbloccare lo smartphone, chinare la testa e aprire gli occhi, all’insegna della caccia di animaletti virtuali. Si è così tanto presi dalla voglia di lanciare poke ball e ingrandire il team della squadra che sono in molti a non preoccuparsi né di come appaiono all’esterno, né tantomeno del posto in cui si spingono per la loro sete di cattura. Purtroppo però, in questi giorni si sono registrati dei casi a tal punto insoliti e a volte pericolosi, tanto da costringere i responsabili di alcuni luoghi, come musei o stazioni metro, a utilizzare comunicazioni ufficiali, per evitare che la gente usasse l’applicazione senza rispettare norme o divieti. Ecco alcuni casi eclatanti.
Il National Weather dell’Alaska
Nella fredde terre dell’Alaska è apparso un cartello, con tanto di immagine esplicativa a scanso di equivoci, in cui si invitano gli agguerriti allenatori, a non oltrepassare un’area federale. Per tutti i cacciatori di pokémon che leggono, se avete intenzione di spingervi fino agli estremi confini delle regioni dello sciroppo d’acero, sappiate che non siete graditi.
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Le autostrade
Sia chiaro: quando si guida, non è il caso di mettersi a cercare pokémon, altrimenti, quello che troverete sarà un tamponamento a catena in carreggiata, e nessun voglia qualche graffio ed ematoma di troppo. Sulle autostrade americane, oltre ai messaggi di guidare con prudenza e indossare la cintura, hanno aggiunto il messaggio di guidare e non giocare con l’applicazione. E poi, al momento non sembra esistano nel pokedex dei pokémon della categoria asfalto.
Le aree militari
Con tanto di profilo ufficiale su Twitter, anche le truppe americane si sono viste costrette a bloccare accessi sospetti e non graditi. I marines americani hanno puntato le armi, a fini precauzionali ovviamente, contro l’elettrico Pikachu intimandogli di non oltrepassare la linea di fuoco (un messaggio in chiave ironica, ma molto serio). E se hanno fatto questo con un animale virtuale, per gli allenatori in carne ed ossa ci potrebbero essere conseguenze, ben peggiori, di natura intimidatoria ovviamente.
La metropolitana newyorchese
Come se non bastasse la voce robotica dell’interfono che, costantemente e incessantemente ogni giorno ricorda di non oltrepassare la linea gialla, anche il profilo Twitter della metro di New York ha ribadito il concetto. Eh si perché l’app di PokemonGo ha ideato così bene il suo funzionamento, che fa trovare dei pokémon anche sotto terra. Qualcuno però deve essersi preoccupato dell’incolumità dei passeggeri che non badavano a dove mettevano i piedi. Nella grande mela si saranno chiesti: “meglio un pendolare vivo o un cacciatore di pokémon in meno?”.
Le corsie dell’ospedale
Molti giocatori sono stati visti aggirarsi per le corsie del Nationwide Children’s Hospital di Columbus, in Ohio. Pare però che non fossero lì né per affidarsi alle cure mediche degli strutturati dell’ospedale, ma neanche per fare visita ai malati. Erano lì per lanciare poke ball contro Snorlax e Charmender. I responsabili della struttura si sono visti costretti a impedire l’accesso ad aree riservate dell’ospedale. Almeno lì, dicono, si facciano cose serie.
Il museo dell’Olocausto di Washington
Magari in maniera inconsapevole in molti si spingono oltre certi confini, si ritrovano lontani chilometri da casa, dentro luoghi in cui nemmeno volevano andare. Tra i posti inconsueti in cui i giocatori sono stati trovati a zonzo è il museo commemorativo della tragedia dell’Olocausto, il cui direttore è stato costretto a diffondere con tono duro il messaggio: “Non è appropriato giocare al gioco in un museo, tanto meno se è un memoriale delle vittime del Nazismo”. Non avrà tutti i torti.
Museo dell’ex lager nazista Auschwitz-Birkenau
Sulla stessa scia seguita dai cacciatori di pokémon americani, anche i nostri compatrioti europei si sono fatti notare. Nel museo dedicato alla memoria delle vittime delle brutalità naziste, si sono ritrovati persone più interessate alla cattura di animali tra i luoghi delle violenze, che visitatori interessati alla didattica dei luoghi. Il museo ha chiesto venga levata la geo-localizzazione nell’area del museo.
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