
Dalla ricerca medica alla transizione ecologica, passando per la simulazione di un'esplosione nucleare. Il futuro è (già) qui e passa per le capacità dei cosiddetti supercomputer, ormai indispensabili per affrontare alcune delle sfide del prossimo futuro.
Non si tratta di normali pc, ma di macchine straordinarie, sviluppate dalle menti più eccelse del pianeta: parliamo di veri e propri 'cervelloni elettronici', utilizzati per le più disparate attività.
Dal 'Corriere della Sera' arriva la classifica dei 10 supercomputer più performanti al mondo, con una bella sorpresa: nella top 10 delle macchine di calcolo più avanzate, spiccano ben due supercomputer italiani.
Indice
Quali sono i 10 supercomputer più potenti del mondo e cosa fanno
Anticipando un po' la classifica, iniziamo col dire che le prime cinque posizioni sono occupate da alcune delle macchine di calcole più potenti mai progettate negli Stati Uniti. La medaglia d'oro va a 'El Capitan', un supercomputer progettato da AMD e Hewlett Packard Enterprise per la National Nuclear Security Administration.
Attualmente si trova in California e la sua attività principale consiste nel simulare le esplosioni atomiche (sì, proprio quelle degli ordigni nucleari).
Stessa cosa che fa Frontier, altro gioiellino tecnologico degli Usa atto alla simulazione delle esplosioni delle Supernove.
Rimaniamo nello spazio con Aurora, supercomputer del Dipartimento dell’Energia americano, che – tra le altre cose – si occupa dello studio della materia oscura dello spazio. Ecco la top 10 dei cervelloni elettronici che stanno rivoluzionando il mondo:1. El Capitan (USA)
Potenza: 1,742 exaFLOPS
Compito principale: Simulare esplosioni atomiche senza sganciare bombe. Questo supercomputer, ospitato in California, riesce a svolgere in pochi giorni calcoli che un tempo richiedevano mesi. È un capolavoro tecnologico progettato da AMD e Hewlett Packard Enterprise per la National Nuclear Security Administration.
2. Frontier (USA)
Potenza: 1,102 exaFLOPS
Compito principale: Dal nucleare alla simulazione di supernove. Frontier è un multitasking straordinario: crea pale eoliche più efficienti, studia microbiomi e molto altro.

3. Aurora (USA)
Potenza: 1,012 exaFLOPS
Compito principale: Studiare la fusione nucleare e la materia oscura. Aurora aiuta la scienza in settori che spaziano dalla ricerca sul cancro all’esplorazione spaziale.
4. Eagle (USA)
Potenza: 561 petaFLOPS
Compito principale: Supportare sviluppatori tramite la piattaforma cloud Azure di Microsoft. È la punta di diamante dell’high-performance computing accessibile.
5. HPC6 (Italia)
Potenza: 477,90 petaFLOPS
Compito principale: Il primo italiano in classifica è il fiore all’occhiello di Eni, situato a Ferrera Erbognone. È fondamentale per la transizione energetica e l’ottimizzazione industriale.
6. Fugaku (Giappone)
Potenza: 442 petaFLOPS
Compito principale: Dallo studio del Covid-19 alla creazione di intelligenze artificiali generative in giapponese. Fugaku, ospitato a Kobe, è un veterano della classifica.
7. Alps (Svizzera)
Potenza: 434,90 petaFLOPS
Compito principale: Dalla meteorologia al machine learning. La sua struttura “geo-distribuita” lo rende un alleato delle Alpi e dell’intelligenza artificiale.
8. LUMI (Finlandia)
Potenza: 379,70 petaFLOPS
Compito principale: È il supercomputer più ecologico al mondo. Funziona con energia idroelettrica e riscalda gli edifici vicini con il calore prodotto.
9. Leonardo (Italia)
Potenza: 241,20 petaFLOPS
Compito principale: Situato a Bologna, contribuisce alla mitigazione dei rischi naturali e sanitari, come terremoti e pandemie. Un orgoglio tecnologico per l’Italia!

10. Tuolumne (USA)
Potenza: 208 petaFLOPS
Compito principale: Studi sul cambiamento climatico e simulazioni di terremoti. Gemello di El Capitan, è meno potente ma altrettanto utile per la ricerca scientifica.
Come si chiamava il primo computer e da chi è stato inventato?
Mettendo per un attimo da parte le caratteristiche tecniche di ciascuna di queste potenti macchine, sapresti dire cosa le accomuna? Esatto, tutte quante hanno un nome proprio di persona. Come, d'altronde, il primo computer programmabile della storia. Si chiamava 'Colossus' e fu inventato dall'inglese Tommy Flowers durante la seconda guerra mondiale.
Il suo compito? Decifrare per conto degli alleati i messaggi segreti dei nemici tedeschi: il suo aiuto fu indispensabile per far vincere la guerra. Flowers fu però solo il 'braccio', perché dietro l'invenzione di Colossus ci fu il brillante matematico Alan Turing.
Fu proprio lui, alla guida di un'equipe di matematici arruolati dalla marina inglese, a formulare il progetto della prima macchina computazionale della storia. La vicenda è raccontata in un bellissimo film del 2014, dal titolo "The Imitation game", con protagonista Benedict Cumberbatch.
Terminato il conflitto mondiale, Winston Churchill diede ordine di distruggere la macchina 'Colossus' bollando l'intera operazione come segreto di Stato. Il tutto venne a galla solo qualche anno più tardi, quando Turing era già morto da tempo.