A.Lib
Autore
3 min lettura
Apple, Meta e Google nel mirino della UE articolo

La Commissione europea sta aprendo cinque indagini sul modo in cui Apple, Google e Meta si stanno conformando alle nuove norme antitrust del Digital Markets Act. "Sospettiamo che le soluzioni suggerite dalle tre società non siano pienamente conformi al Digital Media Act", ha affermato in una nota la responsabile antitrust dell'UE Margareth Vestager. “Dobbiamo garantire mercati digitali aperti e contendibili in Europa”.

12 mesi per concludere le indagini

In particolare, la Commissione intende indagare sulle regole grazie alle quali Apple nei suoi store impedirebbe qualsiasi accesso alla concorrenza e se Google sia colpevole di auto-preferenza per i propri servizi all’interno del suo motore di ricerca. Anche la schermata di scelta del browser di Apple per iOS è oggetto di indagine, così come il “modello di pagamento o consenso” di Meta per il targeting degli annunci. La Commissione ha dichiarato che intende concludere le indagini entro i prossimi 12 mesi. La Commissione ha inoltre annunciato che a Meta sono stati concessi altri sei mesi per rendere Messenger interoperabile con altri servizi di messaggistica. "Non siamo certi che le soluzioni di Alphabet, Apple e Meta rispettino i loro obblighi per uno spazio digitale più giusto e aperto per i cittadini e le imprese europei", ha affermato in una nota il commissario UE Thierry Breton. “Se la nostra indagine dovesse concludere che vi è una mancanza di piena conformità con la DMA, questa società potrebbero dover affrontare pesanti multe”.

L'ipotesi della multa

Al termine dell’indagine, la Commissione dirà cosa deve essere fatto per affrontare le questioni descritte, nonché quali misure il regolatore intende adottare. In caso di illecito la Commissione può multare ciascuna azienda fino al 10% del proprio fatturato globale annuo, o addirittura al 20% in caso di “violazione ripetuta”. La notizia fa seguito alle feroci critiche su come Apple, in particolare, stia rispettando il Digital Market Act. Sebbene l’azienda consenta app alternative su iOS come richiesto dalle nuove regole, lo fa con una nuova struttura tariffaria che, secondo i suoi critici, dissuaderà gli sviluppatori dal distribuire app al di fuori dell’App Store di Apple. Spotify ha definito la conformità di Apple “una farsa completa e totale”.

Antonio Libonati

Data pubblicazione 26 Marzo 2024, Ore 11:33
Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Rivedi lo speciale di Skuola.net e Gi Group dedicato a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli di esperti del settore.

Segui la diretta