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intervista docente università telematica cusano: esami farsa, troppo facile laurearsi

La Repubblica riporta la testimonianza di un professore della università telematica Niccolò Cusano di Roma, che con i suoi 40mila iscritti nell'anno 2012/13 è tra le più grandi di Italia, con una retta annua che si aggira sui 2500 euro. Il docente, deluso, ha deciso di denunciare la modalità con cui vengono ottenute lauree senza un ragionevole impegno da parte degli studenti. Infatti, secondo il professore, gli esami scritti degli studenti telematici sono spesso palesemente copiati da internet o dalle dispense, e tuttavia lasciati passare. Spesso i ragazzi sostengono gli esami con professori di altre materie, o con membri esterni all'università o addirittura con i tutor, e la mole di lavoro per esame si aggira sul centinaio di pagine. Così, sostiene l'insegnante, è semplice conseguire telematicamente lauree che hanno la stessa validità di quelle pubbliche e private.

STUDENTI-CLIENTI - La copiatura di un compito o un elaborato da presentare all'esame è un'evenienza con cui ogni professore, di ogni università, deve sapersi misurare. Ma la denuncia del docente della Niccolò Cusano di Roma, riguarda i blandi sistemi di verifica. Gli studenti telematici, dalla loro sede esterna, inviano esami palesemente copiati, e tuttavia spesso lasciati passare: "Nemmeno si disturbano a cambiare le virgole. La metà dei testi è palesemente copiata". Le commissioni di esame inadeguate sono un altro punto su cui batte l'insegnante: professori di altre materie, membri esterni, tutor. La Niccolò Cusano nega: "Non è assolutamente così, le commissioni sono composte secondo quanto prevede la norma e per i controlli delle sedi esterne a volte ci affidiamo pure a militari della guardia di finanza in pensione." Ma la percentuale dei testi copiati è comunque molto alta, e il docente risponde "Lo studente paga e viene trattato come il cliente che ha sempre ragione."

UNA STRADA FACILE - "Il risultato è che chi studia alle telematiche si prende in poco tempo una laurea che ha lo stesso valore legale delle altre, ma con uno sforzo minimo rispetto alle università pubbliche", sostiene il docente. La mole di lavoro, in effetti, è costituita soprattutto dalle dispense dei professori, che contano in media circa un centinaio di pagine, per ogni esame da circa dieci crediti. Secondo il professore, prima della riforma 3 + 2 un universitario medio doveva studiare circa dieci volte tanto.

TELEMATICHE: UN'OCCASIONE PERSA? - Le buone intenzioni c'erano, ma a poco a poco si sono perse per strada, sostiene il professore intervistato da La Repubblica. Le università telematiche, infatti, sono nate "con un intento nobile: offrire un percorso di laurea a persone di una certa età e ai lavoratori che potevano lavorare solo la sera. Ma qualche cosa non è andato come doveva". Infatti negli ultimi tempi sono moltissimi gli studenti che hanno scelto di affidarsi alle università online, avendo la possibilità di seguire lezioni in videoconferenza, scaricare materiale, fare test di autovalutazione, essere seguiti da tutor, senza spostarsi da casa.

IL MINISTERO CONTROLLA - Sulle università telematiche ha deciso di vederci chiaro il ministro Maria Chiara Carrozza, che fin dall'inizio del suo mandato ha voluto un rapporto dettagliato sulla qualità delle università online italiane. Il risultato è stato che, delle undici accreditate, solo una è risultata in linea con gli standard europei e due rischiano di vedersi revocare lo status. Altre tre devono fare dei cambiamenti organizzativi e strutturali, mentre 5 di esse devono ancora essere valutate.

Secondo te laurearsi presso una università telematica è più facile?

Carla Ardizzone

Data pubblicazione 14 Novembre 2013, Ore 14:35 Data aggiornamento 14 Novembre 2013, Ore 15:47
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