
Dopo mesi trascorsi a raccogliere firme nelle varie università italiane, attraverso l’Unitour, questa mattina una delegazione del Movimento 5 Stelle si è recata al Ministero dell’Istruzione. Le firme, circa 15 mila, appartengono a tutti gli studenti che hanno sostenuto la discussione della proposta di legge del Movimento “C.1159 - Modifiche alla disciplina in materia di contributi universitari. Noi di Skuola.net ne abbiamo parlato con Carlo Sibilia, Responsabile Università del M5S, nonché membro del direttorio.
In cosa consiste la proposta di legge?
“L’obiettivo è quello di ridurre la tassazione universitaria che al momento è alle stelle, e che lede quindi il diritto allo studio, un diritto costituzionale. Questo aspetto ha fatto perdere agli atenei circa 70 mila matricole, il che vuol dire meno studenti specializzati e una riduzione della classe dirigente di livello che molto spesso è costretta ad emigrare. La nostra proposta prevede l’istituzione di una ‘no tax area’ per le famiglie con un reddito inferiore ai 15 mila euro, che non dovranno pagare le tasse universitarie per i propri figli. La tassazione poi, sarà contenuta per la fascia di reddito media, quella tra i 15 mila e i 30 mila euro. Siccome non vogliamo rifarci sulle tasche delle famiglie italiane, la proposta prevede un tetto massimo di tassazione”.
Cosa fare oggi al Ministero dell’istruzione?
“Oggi andiamo semplicemente a consegnare le firme, come avevamo promesso quando abbiamo lanciato Unitour. L’intento è far capire al ministro Giannini che c’è un’esigenza nel mondo universitario che va affrontata”.
È davvero realizzabile la vostra proposta di legge? Dove prenderanno i soldi le università se avranno meno entrate dalla tasse?
“Per realizzare la nostra proposta servono 90 milioni di euro. I soldi vanno presi dal fondo di finanziamento ordinario dell’Università che noi proponiamo di incrementare. La notizia vera è che noi abbiamo trovato i soldi, abbiamo infatti individuato alcune poste di bilancio che oggi hanno dei fondi accantonati e che possono essere utilizzati. Fondi che coprono i costi della nostra proposta. Bisogna tenere in conto una cosa, che in Italia c’è davvero poco interesse nel finanziamento universitario. Spendiamo solo l’1% del Pil per università e ricerca, per metterci al passo mancano 30 miliardi in più da investire”.
Che feedback vi aspettate dal Ministro?
“Ci aspettiamo un feedback positivo. Non siamo i soli a voler ridurre la tassazione universitaria. Anche il Presidente del Consiglio si è detto favorevole ad una riduzione delle tasse. Intanto ci prepariamo per il 18 luglio quando la proposta approderà alla Camera dei deputati epr la discussione”.

Manlio Grossi
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