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Record di studentesse ai corsi di laurea scientifici, ma la parità di genere è ancora lontano. L'Osservatorio Talents Venture, mettendo insieme più fonti attualmente disponibili, ha voluto fare il punto sull'evoluzione della quota di donne iscritte nei corsi di laurea STEM (ci si riferisce ai laureati in discipline scientifiche, ossia Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), negli ultimi anni nonché analizzare le differenze territoriali in termini di iscritti ai corsi di laurea STEM, sia tra le regioni d’Italia che tra i Paesi europei.

Il Gender Gap in Italia: bene il Meridione
Il 17,71% del totale delle donne iscritte alle università nell’anno accademico 2017/2018 frequenta un corso STEM: si tratta del valore più alto dal 2008.


Un apporto fondamentale è dato dal Meridione, in testa nella riduzione del gender gap nei percorsi STEM: il 19,2% delle studentesse residenti nel Sud Italia è iscritto a facoltà scientifiche, contro il 17,7% della media nazionale. La regione in cui il gender gap inferiore è l’Abruzzo (20,8%), mentre il numero di studentesse iscritte nei corsi STEM è basso in Trentino-Alto Adige (11,1%).
Se si guarda, invece, alla percentuale delle ragazze sul totale degli iscritti a facoltà STEM, l’Italia è terza, vicina al primo (Gran Bretagna) e secondo posto (Polonia) con circa il 37% di donne nei corsi STEM. La media europea si ferma al 32%.
Il risultato positivo dell'Italia è dovuto alla cospicua presenza di ragazze in alcuni corsi come quello di Conservazione dei beni culturali ed Architettura, il corso di laurea in Scienze della nutrizione umana o anche i corsi relativi al gruppo Geo-biologico e biotecnologie.

Per le ragazze ottime performance accademiche, ma sul lavoro si stenta
Nei corsi STEM, le ragazze fanno registrare risultati migliori dei ragazzi sia per quanto riguarda il voto di laurea che per i tempi di completamento degli studi.
Il voto di laurea è di media più elevato per le ragazze (103,6) rispetto ai ragazzi (101,6) e il 46% delle donne completa gli studi in corso, contro poco meno del 43% degli uomini.
Se le donne hanno le migliori performance accademiche, dal punto di vista del mercato del lavoro, però, le cose cambiano. Dopo cinque anni dalla laurea, a fronte di un tasso di occupazione medio del 89% per tutti i laureati STEM, questo è più elevato per gli uomini (92%) rispetto alle donne (85%).
La situazione non cambia anche a livello di salario. I laureati STEM dichiarano di percepire, in media, una retribuzione mensile netta di circa 1.571 euro. Tuttavia, gli uomini guadagnano circa il 25% in più delle donne, potendo contare su uno stipendio di 1.699 euro contro i 1.375 euro delle ragazze.