
Scrivere una tesi di laurea rappresenta un momento cruciale e significativo nella vita accademica di uno studente universitario. Tuttavia, spesso questa esperienza può trasformarsi in una sfida travolgente quando ci si trova di fronte al temuto blocco dello scrittore.
Il blocco dello scrittore è una condizione che colpisce molti studenti durante la stesura della tesi, rendendo difficile o addirittura impossibile mettere su carta le proprie idee e trasformarle in un testo coerente e ben strutturato.Quando poi la stesura della tesi coincide – per vari motivi – con aspetti e problematiche della sfera privata diventa davvero difficile trovare la giusta ispirazione. E' lo sfogo di uno studente che ha voluto condividere il suo attuale stato d'animo sulla piattaforma Reddit: a giudicare dalle risposte, il blocco dello scritto è una situazione molto più comune di quanto si pensi, basta solo trovare lo stratagemma per uscirne.
“La tesi mi sta uccidendo, sto davanti al pc per ore senza scivere niente”: lo sfogo dello studente su Reddit
Scrivere una tesi? Una pratica non adatta ai deboli di cuore che in alcuni casi può portare anche all'esaurimento. Parola di studente: “Mi sta uccidendo, mi manca l’ultimo paragrafo e non so che c***o scriverci e non riesco a concentrarmi sono giorni che sto davanti al pc per ore senza scrivere niente” esordisce il laureando su Reddit. E aggiunge: “Esco di casa alle 8 del mattino e torno alle 7 di sera perché sto anche seguendo un corso professionale che con la mia laurea non c’entra niente e finito quello mangio qualche ca**ta fuori e poi vado in biblioteca, la sera che mi posso svagare non riesco a scollarmi dai reel di Instagram”. Naturale che la sovrapposizione dei diversi impegni, con il conseguente carico di stanchezza e stress, non aiuti molto e non a caso lo studente si dice stanco: “Non ce la faccio più, sono due settimane che dico “domani chiudo” e non riesco a concludere e manca meno di un mese e devo ancora fare introduzione e conclusione e assicurarmi che non sia plagiata e poi impararla tutta a memoria per discuterla, e se per sbaglio è plagiata devo rifarla tutta e in un mese è impossibile, quindi non posso nemmeno prendermi una pausa a cuor leggero e non pensarci. Mi viene da piangere ogni secondo, intorno a me sembra tutto grigio. Sono mesi che ci sto dietro, perché mi faccio questo”.
L'incoraggiamento degli utenti
In questi casi, tutto quello che serve fare è fermarsi un attimo e respirare. Con la giusta dose di lucidità, infatti, si può mettere a punto una road map efficace, come suggerisce qualcuno: “Pensa che più sei triste scazzato e sconsolato meno produrrai (ma drasticamente), mentre un giorno in cui pensi solo a te ti rilassi ti renderà 100 volte più produttivo di ora (l'ho provato sulla mia pelle, davvero). Per quanto riguarda la tesi il trucco che uso io è scrivere comunque qualcosa, anche una frase sconclusionata anche se mi fa schifo. La penso come provvisoria, un modo per buttare giù le idee. Dopo quella prima frase le idee mi si chiariscono e diventa molto più facile scrivere il resto. Poi valuto se ci sta bene lì, se va bene come paragrafo più avanti o cosa” commenta, infatti, un utente.
C'è poi – essendoci passato in prima persona – dispensa validi consigli: “Anche io passavo la giornata davanti al pc scrivendo poco, poi mi veniva uno spunto e ci stavo su la notte, e poi ero stanchissimo. Per una tesi triennale neanche così importante, secondo me un po' superficiale. Cerca di tenere duro. Hai già fatto praticamente tutto il lavoro. Introduzione e conclusione non sono altro che riassunti di quello che hai già scritto. Hai un mese. Per impararla a memoria, scriviti un discorso di esattamente il minutaggio che serve e imparatelo, sarà quello che presenterai. Avendola fatta tu, saprai più o meno rispondere alle domande. Coraggio, guarderai questo periodo con orgoglio nel futuro” scrive un redditor.
Poi c'è chi ricorda un dato da tenere a mente: l'università, come anche la tesi di laurea, è solo un piccolo tassello di un puzzle molto più grande: “Prenditi del tempo per fermarti, fatti un giro in un bosco o in qualcosa di calmo, vedi amici e parla d'altro. La vita è per il 99% il resto, lo so che ora ti sembra che sia per il 99% la tua tesi. Sei alla fine, ti capisco, anche io ero esaurito, sognavo di notte le cose che scrivevo. A me aiutava pensare che quello che scrivevo era praticamente la fine del mio percorso. Pensa a tutti i sacrifici che hai fatto per finire, non è da un capitolo venuto male che si giudica una laurea” sentenzia, infine, un altro ex studente.