
Il tutto è successo nella serata di domenica, quando Morelli era a cena con i colleghi di studio, quando ha notato una figura dimenarsi nell’acqua. Al che è intervenuto senza esitazioni, portando in salvo lo sconosciuto.
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Studente romano salva uomo nel canale di Copenaghen
“L’ho visto con la coda dell’occhio, è stata una questione di secondi perché la testa era già quasi sott’acqua” ha raccontato Luca Morelli al Messaggero, spiegando la dinamica dell’incidente.Non appena avvistato, Luca è subito corso in acqua per cercare di salvare la vita all’uomo, trascinandolo a riva. Lo sconosciuto, che si chiama Lars e ha 40 anni, è vivo grazie al coraggioso intervento di Luca, e alla sua prontezza di riflessi, in quanto le temperature in Danimarca sono molto rigide in questo periodo, e qualche minuto in più nell’acqua sarebbe potuto risultare fatale.
Luca e un suo amico hanno rapidamente raggiunto la riva del fiume e con una barchetta si sono spinti versi l’uomo il più velocemente possibile: “Ho capito subito che quell’uomo era in difficoltà - ha proseguito il suo racconto Luca - con la corrente che lo spingeva lontano dalla riva. Insieme a un amico, abbiamo preso una delle barchette parcheggiate sul greto. L’abbiamo spinta nel canale e abbiamo remato con forte intensità. Intanto chiamavamo quell’uomo, cercavamo di capire in che condizioni fosse”.
Tuttavia, più si avvicinavano all'uomo, più si rendevano conto che non era in grado di rispondere, in quanto privo di sensi, e così Morelli si è tuffato per recuperare più velocemente lo sconosciuto spinto dalla corrente: “Il corpo veniva trascinato e noi eravamo in scia, ma ho capito che non c’era più tempo. Che ogni secondo era prezioso per salvargli la vita. Non ci ho pensato un istante, mi sono tuffato dalla barchetta e l’ho raggiunto a nuoto. Gli ho messo subito la testa fuori dall’acqua e poi l’ho portati verso la riva”.
Quando il ragazzo romano è finalmente tornato a riva l’ambulanza danese, precedentemente allertata dagli altri colleghi rimasti sul posto, era appena arrivata consentendo ai due medici di soccorrere l’uomo appena recuperato dal fiume. “Per l’adrenalina - racconta ancora Luca - non ho sentito neanche freddo lì per lì. La situazione era così concitata che non ho avuto tempo di pensare a nulla se non alla vita di quell’uomo. Poi mi hanno dato delle coperte termiche e dei vestiti asciutti. Ma sto benissimo”.
Gesto tutt’altro che scontato, ma che non ha bisogno di grandi appellativi, in quanto secondo Luca Morelli, lui avrebbe soltanto fatto “quello che avrebbe chiunque al mio posto”, e ha aggiunto: “Ho capito che la situazione era grave e ho agito. Anche i miei amici, i compagni di corso, hanno capito subito che non c’era tempo da perdere e mentre io ero sulla barchetta e poi in acqua, hanno allertato i soccorritori”.