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Spagna, incidente bus Erasmus: inchiesta penale archiviata

“Viste le risultanze delle investigazioni non si ravvisa una responsabilità così grave da essere punita penalmente”. A causare l’incidente nel quale morirono 13 studentesse Erasmus non sarebbe stato né un problema meccanico né l’imprudenza dell’autista. Questo, almeno, secondo il giudice istruttore di Amposta Gloria Granell Rul, al suo primo incarico penale. Dopo l’indignazione, viene da riflettere e supporre, non certo giustificare perché sarebbe impossibile, che sia ‘solo’ un errore dettato dalla mancanza di esperienza. Ma non basta perchè si parla di 13 giovani vite spezzate. Viene quindi da domandarsi cosa ha causato l’incidente? Al momento, gli avvocati delle famiglie delle vittime annunciano ricorso e bollano la decisione della Granell Rul come grave e assurda.

Nessuna responsabilità

“Mi sono addormentato”. Queste le parole che l’autista del bus pronunciò ai soccorritori mentre veniva estratto dalle lamiere. Poi, il silenzio. Il suo nome fu l’unico a comparire nel registro degli indagati: l’accusa, omicidio colposo plurimo. Sarebbe stato ascoltato dalla Granell Rul tra qualche giorno ma poi l’interrogatorio è stato cancellato. La giudice è infatti convinta che né un problema meccanico né una negligenza dell’autista siano la causa dell’incidente e ha per questo rinviato la risoluzione del caso al solo procedimento civile.

Un secondo schiaffo alla morte delle studentesse

L’archiviazione dell’inchiesta penale arriva dopo un altro schiaffo dato alla morte delle 13 studentesse Erasmus. Prima della giudice, ci aveva pensato la compagnia assicurativa della società di pullman che aveva ridotto del 25% l’indennizzo. Motivo? Le studentesse non avevano allacciato le cinture di sicurezza, per ognuna di loro quindi, la compagnia assicurativa aveva offerto 52mila euro. Ma non basta, ad oggi neanche l’acconto di questa cifra irrisoria e offensiva, come tutte perchè la vita non ha certo un prezzo, è stato versato.

Le vittime

Avevano tutte tra i 19 e 25 anni le 13 studentesse che persero la vita nell’incidente. Due tedesche, una rumena, una uzbeka, una francese, un’austriaca e sette italiane. L’intero Paese pianse la morte di Francesca Bonello, Serena Saracino, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Elisa Valent, Lucrezia Borghi ed Elisa Scarascia Mugnozza. Ragazze che avevano scelto il progetto Erasmus per arricchire non solo i loro percorsi di studi ma anche le loro vite. Vite che hanno perso tra le lamiere di un autobus. Di chi sia la responsabilità, però, ancora non è dato saperlo a quanto pare.

Manlio Grossi

Data pubblicazione 10 Novembre 2016, Ore 12:41
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