
Questa è la storia di Chiara Cumella, originaria di Caltanissetta, che non può più continuare a frequentare l'università visto che l'ateneo ha interrotto le lezioni a distanza e non sembra disponibile a riattivarle nonostante le richieste della studentessa.
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La richiesta per l'attivazione delle lezioni a distanza
Il sogno di Chiara Cumella, ventitreenne con diversi problemi di salute, è quello di fare l'anestesista e proprio per questo è iscritta al quinto anno della facoltà di Medicina del Fondo Proserpina di Enna. A causa delle sue condizioni di salute Chiara è costretta a stare sulla sedia a rotelle per lunghi periodi, deve convivere con un sondino naso-gastrico e assumere quotidianamente i farmaci salvavita per le continue crisi allergiche che, in un solo giorno, possono anche arrivare a 20.Queste motivazioni però, nonostante Chiara sia a passo con gli esami, non bastano all'università che ha respinto la sua richiesta di assistere da remoto al semestre in corso. Come ha raccontato lei stessa a Repubblica:"Nel periodo del Covid io mi trovavo in America per l'ennesimo intervento chirurgico, ma mi svegliavo di notte per seguire le lezioni online e sono riuscita a dare tutti gli esami. So bene che ci vuole la presenza per frequentare i tirocini e i laboratori, ma ho chiesto la possibilità di seguire le lezioni da remoto solo in questo semestre nel quale le lezioni sono soltanto orali. Basterebbe mettere semplicemente una webcam".
Le motivazioni dell'università e la diffida per attivare la didattica a distanza
Dall'università di Enna, l'amministratore unico dell'ateneo, interpellato sulla vicenda di Chiara ha spiegato a Repubblica:"Non è un problema personale, il Fondo Proserpina si adegua all'ordinamento dell'università romena secondo cui la presenza alle lezioni deve essere obbligatoria. Durante il periodo della pandemia, noi abbiamo aiutato la ragazza in tutti i modi, abbiamo persino concesso la possibilità di sostenere gli esami a casa con i docenti presenti, ma adesso, finita l'emergenza sanitaria, non è più possibile seguire le lezioni da casa, altrimenti lo farebbero tutti".
"Per conto dell'università romena"- sottolinea l'amministratore -"stiamo provvedendo a stipulare una convenzione con il medico del lavoro per accertare se la ragazza può partecipare al corso di studi".
Nel frattempo, nei giorni scorsi, è partita una diffida formale nella quale si chiede all'università romena di Galati l'attivazione della didattica a distanza per il periodo in cui la studentessa dovrà subire un nuovo intervento chirurgico.
La sua avvocata, Vania Limiti, a Repubblica ha ribadito: "Costringere Chiara a seguire le lezioni in un momento così particolare nel quale non può fare a meno del sondino nasogastrico e di quello venoso e, in più, sospendere le terapie per seguire le lezioni è inconcepibile. Stiamo assistendo a una serie di violazioni vergognose al diritto alla salute, alla dignità umana, all'educazione e allo studio, tutti principi sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo".
Paolo Di Falco