
Il tanto ambito diploma di laurea serve ancora per trovare lavoro? Almalaurea mette in allerta studenti e istituzioni: aumenta la precarietà e la disoccupazione per i laureati, sono necessari interventi immediati.
LAUREATI E LAVORO - Il XIV Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati non fa che confermare il malessere vissuto da migliaia di giovani in cerca di occupazione. Dopo le fatiche per ottenere la laurea arriva la disillusione di un lavoro (e già si è fortunati se lo si riesce a trovare) instabile e retribuito molto al di sotto delle proprie aspettative.
DISOCCUPAZIONE – Il citato Rapporto ha rilevato un consistente aumento della disoccupazione rispetto all’anno scorso. Per i laureati triennali si è passati dal 16% al 19%, per i laureati specialistici dal 18% al 20% e per i laureati a ciclo unico (Medicina, Architettura, Veterinaria, Giurisprudenza) dal 16,5% al 19%.
STABILITÀ – Dopo l’ennesimo curriculum inviato e colloquio sostenuto, se il fatidico sì arriva, c’è comunque poco da gioire, il lavoro ottenuto durerà poco. Il posto stabile è una prerogativa del 42,5% dei laureati triennali e del 34% dei laureati specialistici. Ma con il lavoro nero si recupera amaramente: più studi e più possibilità hai di non firmare alcun contratto. Il lavoro nero sale al 6% per i laureati triennali, arriva al 7% per chi ha la specializzazione e raggiunge l’11% per chi conquista una laurea a ciclo unico.
RETRIBUZIONE – Non c’è motivo di consolazione neanche se si guarda alla retribuzione di coloro che possono sfoggiare la corona d’alloro. Lo stipendio medio per i laureati si aggira intorno ai 1000 euro mensili. Quindi cala ancora, rispetto all’anno scorso, il reddito dei laureati italiani che fanno sempre più fatica a conquistare l’indipendenza economica.
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Cristina Montini