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manifestazioni studentesche 4 novembre 18 novembreIl coordinamento dei collettivi de La Sapienza, dopo l’assemblea che si è tenuta il 2 novembre in città universitaria, ha organizzato anche un corteo che partità il 4 novembre alle 11 da sotto la statua della Minerva, “per costruire insieme un'università che rimetta al primo posto il diritto allo studio e il benessere psicologico dell3 student3, che sia transfemminista, ecologista e sicura, dentro la quale non si consumino violenze e la polizia non trovi spazio”.
Fonte foto: @udu_unionedegliuniversitari via Instagram
Queste le premesse, diffuse dagli studenti, che poi saranno rivendicate anche durante la mobilitazione nazionale del 18 novembre.

“L’università siamo noi”: i collettivi della Sapienza in corteo il 4 novembre

A poco più di una settimana dagli scontri avvenuti tra le forze dell’ordine e gli studenti dei collettivi della Sapienza, il coordinamento dei collettivi de La Sapienza torna a farsi sentire organizzando in primis un corteo previsto per il 4 novembre “per immaginare, discutere, insorgere in ogni spazio della nostra università”.

L'iniziativa del 4 novembre riguarderà solo l'ateneo romano, con un corteo che attraverserà la città universitaria. In questi giorni, inoltre, gli studenti di tutti i collettivi della Sapienza hanno organizzato assemblee in ogni Facoltà per “immaginare, discutere, insorgere in ogni spazio della nostra università”, scrivono i ragazzi sui social.

La mobilitazione nazionale studentesca del 18 novembre

A differenza del corteo del 4 novembre, che coinvolgerà prevalentemente gli studenti Sapienza, venerdì 18 novembre la mobilitazione si estenderà a livello nazionale.

“Il 18 Novembre saremo nelle piazze di tutto il Paese. Serve una mobilitazione grande e plurale; in piazza ci saranno tutte le associazioni e collettivi studenteschi del Paese. Piuttosto che al merito, il Governo pensi a investire sull'istruzione e ad ascoltare chi rappresenta gli studenti”, ha dichiarato Giovanni Sotgiu, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari, come riporta IlSole24Ore.

Gli studenti dei collettivi pongono nuovamente l’accento sulle disuguaglianze, che secondo lo potrebbero solo acuirsi quando si parla soltanto di merito, rendendo impossibile investire in istruzione e nei giovani e nel futuro: “L'università che vogliamo non è dominata dalla logica del merito e della produttività che ci spinge a essere in perenne competizione tra noi, a discapito del nostro benessere fisico e psicologico. Il merito non è altro che uno strumento con cui si acuiscono le differenze di classe tra studenti” ribattono dai collettivi studenteschi.

Per questo, secondo gli studenti, prima di parlare di merito, è necessario abbattere barriere e disuguaglianze, per garantire a tutti le stesse possibilità: “Vogliamo un'università in cui sia garantito l'accesso al diritto allo studio per tutti, a prescindere dalla condizione sociale di partenza”.

Inoltre, i ragazzi fanno notare anche che gli effetti della pandemia non sono stati superati, ma che anzi, gli studenti stanno pagando ancora oggi la disorganizzazione, la mancanza di connessione e la mancanza di infrastrutture.

Inoltre, guardando sia al presente che al futuro, gli universitari denunciano la precarietà nella quale sono costretti a vivere, una precarietà economica, climatica, geopolitica, nonché esistenziale. Per questo i ragazzi chiedono di poter ricostruire il proprio futuro partendo proprio dall’università e rendendosi protagonisti: “Non vogliamo soltanto attraversare l'università vogliamo essere noi l'università. L'università che rivendichiamo è transfemminista, antirazzista, anticapitalista, ecologista e antifascista”, concludono.

Data pubblicazione 3 Novembre 2022, Ore 12:30
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