
Per i neopatentati commettere una violazione al codice della strada è una beffa, su tutti i fronti. Da un lato, infatti, si va incontro alla multa (a volte davvero salata); dall’altro – cosa ancora peggiore – vengono sottratti bei punti dalla patente. Quest’ultimo è il vero problema perché, nei primi 3 anni di patente, la sottrazione dei punti si raddoppia. Per fare un esempio, se in base al codice della strada è prevista una decurtazione di 2 punti patente, per chi si è messo al volante da poco diventano 4, accelerando l’esaurimento dei 20 punti totali ‘caricati’ sul documento.
Come evitare la sottrazione dei punti dalla patente
Un vero dramma se pensiamo che, avendo poca confidenza con la guida e con la legge della strada, è molto più facile che commetta errori un neopatentato rispetto a un pilota navigato. Per fortuna, però, c’è una soluzione a portata di mano che potrebbe rendere questo scenario meno tetro. Parliamoci chiaro, la multa non ve la toglie nessuno e dovrete per forza pagare. Però si può lavorare sui punti perché, con un po’ d’astuzia (e di soldi in più), si può evitare che vengano tolti dalla patente. L’importante è che non ci sia la contestazione immediata dell’infrazione. Tradotto: che non vi fermino vigili, polizia, carabinieri e affini.
In caso di notifica della multa a casa va indicato il conducente
Se, infatti, vi è stata fatta una multa ma non vi hanno fermato, il verbale – con l’indicazione dell’entità della sanzione e il numero dei punti sottratti – vi verrà notificato a casa. O meglio, verrà indirizzato al proprietario del veicolo. Ed è qui che si aprono spiragli di salvezza. Il sistema è semplice: chi ha fatto la multa non sa chi si trovava effettivamente alla guida; così a chi riceverà il verbale gli verrà chiesto non solo di pagare la somma in denaro entro 60gg. ma anche di indicare chi c’era al volante in quel momento. Se, però, tale comunicazione non viene fatta non si potrà procedere alla sottrazione dei punti. Certo, non è il massimo della correttezza. Ma a mali estremi….
Pagando una somma più alta i punti rimangono intatti
Lo schema è più o meno questo: in teoria i punti andrebbero tolti al proprietario della macchina ma, in base a una sentenza della Corte Costituzionale, in caso di dubbio sull’identità del conducente sarebbe un abuso sanzionare chi ipoteticamente potrebbe non aver commesso alcuna violazione al codice della strada. Tutto così tremendamente semplice? Non proprio, perché ogni scorciatoia ha il suo prezzo. La mancata collaborazione con le forze dell’ordine comporta un’ulteriore multa, decisamente più cara della prima (si parte da 286 euro ma si può arrivare anche a 1142 euro, dipende dalla gravità del fatto). Spetterà alla valutazione di ognuno capire cosa è meglio fare: pagare ma avere tutti i punti oppure risparmiare ma vedersi penalizzare. In alternativa, si può chiedere a qualcuno con più di 3 anni di patente di addossarsi la colpa. Ma questo è un altro discorso.