
Secondo i diretti interessati, però, gli agenti atmosferici hanno solo una parte di responsabilità. Molto, infatti, lo fanno le condizioni in cui versano i nostri istituti. Visto che, sempre a detta degli studenti, la concausa principale del freddo a scuola è la scarsa tenuta termica degli edifici, cosicché, sebbene i termosifoni funzionino a dovere, si fa fatica a mantenere il calore all’interno delle aule: non a caso la mette al primo posto il 28% degli alunni “intirizziti”. A seguire, sembra ci siano ragioni economiche: il 22% afferma che l’impianto di riscaldamento viene acceso solo per alcune ore, per contenere presumibilmente i costi della bolletta. Annose criticità che il sistema scolastico sembra proprio non riesca a risolvere.
Finestre aperte e termosifoni che non funzionano tra le cause del freddo
Nella lista delle cause del gelo, però, vanno aggiunte anche questioni nate più di recente. Come la necessità di far areare i locali per arginare il diffondersi dei virus, Covid su tutti. Il 15% imputa le basse temperature in aula proprio al fatto di dover tenere le finestre socchiuse o addirittura spalancate. E poi ci sono le scuole in cui i riscaldamenti sono proprio rotti, che non sono poche: un altro 15% racconta proprio di caloriferi spenti da inizio a fine giornata. Infine, va considerata anche l’età degli impianti: per il 9% sono così vecchi che vanno maneggiati con cura, evitando di farli lavorare troppo.
Le contromosse per il freddo a scuola
Qualunque sia l’origine del freddo, però, la didattica deve andare avanti. E allora ci si organizza con le contromosse più varie. Oltre un terzo (35%) degli studenti infreddoliti sta ricorrendo alla più classica delle difese: seguire le lezioni con addosso il piumino o il cappotto. Circa 1 su 10 ha tirato fuori dall’armadio una più comoda coperta. Ma a volte non basta, e bisogna abbandonare il campo da gioco, come ha fatto il 10% degli studenti in preda al gelo: sono coloro che, ad esempio, hanno cambiato aula oppure che hanno preferito restare a casa di propria sponte o, ancora, che hanno ottenuto una riduzione di orario o una chiusura in toto della scuola.Fortunatamente le basse temperature in classe non hanno costretto tutti a doversi difendere con altri strumenti se non con i vestiti: il 40% di quelli che hanno percepito in classe una temperatura più rigida del dovuto, hanno continuato a fare lezione come se nulla fosse. Con l’auspicio, probabilmente, che la colonnina di mercurio torni a salire in fretta.