
Recente è la voce secondo cui per accedere ai siti per adulti sarà necessario lo SPID, il sistema di identità digitale usato per i servizi pubblici.
La notizia ha scatenato dibattiti accesi e polemiche, ma è davvero così?In realtà, come vi avevamo già scritto su Skuola.net, si è trattata di una interpretazione errata di una comunicazione dell'Agcom, che invece parlava di sistemi digitali per dimostrare - in forma anonima - di essere maggiorenni.
Abbiamo quindi chiesto a Massimiliano Capitanio, Commissario dell'Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), di spiegare come stanno davvero le cose e quali sistemi verranno implementati per proteggere i minori senza compromettere la privacy degli utenti.
Si tratta solo di una delle preziose precisazioni che Capitanio ha condiviso con la community di Skuola.net: l'appuntamento è su TikTok con i video della serie Like a Pro(f), il format che porta l'esperienza dei professionisti (e non solo) a disposizione degli studenti.
@skuolanet Ma servirà davvero lo #spid per accedere ai siti p*rno? Risponde Massimiliano Capitanio, commissario Agcom Hai qualche domanda? Falla nei commenti, ti risponderemo il prima possibile! sicurezza #information security tech techsecurity
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Indice
La smentita di Capitanio: “No, non servirà lo SPID”
Ma davvero servirà SPID per navigare sui siti pornografici? “Assolutamente no”, chiarisce subito Massimiliano Capitanio, Commissario dell'Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni).
La notizia ha subito creato un forte dibattito, tra chi si diceva d’accordo e chi invece urlava allo scandalo. “Ma SPID”, spiega Capitanio, “serve per accedere ai servizi della pubblica amministrazione, prossimamente alla patente di guida, al fascicolo sanitario elettronico, sicuramente non per navigare nei siti destinati agli adulti”.
La questione della sicurezza: nuovi sistemi tecnologici in arrivo
Ma una questione di sottofondo rimane: di certo, anche alla luce di alcuni episodi di cronaca che hanno acceso i riflettori sulla poca sicurezza dei giovani online, è diventato fondamentale trovare soluzioni più efficaci per impedire ai minori di accedere ai contenuti vietati.
Attualmente infatti, come precisa Capitanio, basta semplicemente cliccare un tasto per dichiarare di essere maggiorenni. E questo non vale solo per i siti pornografici, ma anche per quelli che promuovono l’alcol, il fumo o le scommesse.
Insomma, le attuali modalità di controllo sono troppo deboli e facilmente aggirabili. Per questo si punta a introdurre nuove tecnologie per rendere la verifica più efficace.
Ecco perché “per verificare l’age verification verranno sviluppati dei sistemi tecnologici con un doppio anonimato, nessuno dall'altra parte del sistema conoscerà mai l'identità del maggiorenne che sta navigando su un sito pornografico”.
L'obiettivo è chiaro: proteggere i minori, ma senza violare la privacy di chi ha il diritto di accedere a quei contenuti.
“Casomai”, aggiunge Capitanio, “i sistemi nazionali di identità digitale potranno al massimo essere utilizzati per rilasciare un token come avviene quando accedete al conto corrente o ad altri sistemi protetti, ma nessuno mai conoscerà dall'altra parte la vostra identità”.
E ancora una precisazione per quanto riguarda le tempistiche: “La disposizione nazionale prevede che nei siti destinati agli adulti i minori non possono entrare e questi sistemi, anche con l'accordo delle maggiori piattaforme, verranno implementate a livello nazionale dal prossimo anno”.
La Serie di Like a Pro(f) che racconta la regolamentazione digitale con Massimiliano Capitanio
Questo il primo video con protagonista Massimiliano Capitanio che inaugura una serie che affronta i temi della regolamentazione digitale e della protezione online, offrendo agli studenti strumenti per comprendere meglio i cambiamenti nel mondo digitale.
Qualche esempio? Scoprire perché è stato introdotto il parental control, quali regole devono seguire gli influencer quando fanno pubblicità, e se davvero sarà necessario lo SPID per accedere ai siti per adulti. E ancora, come disdire un abbonamento a piattaforme che continuano ad addebitare costi e come sapere quale operatore telefonico ha la copertura migliore nella tua città.
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