Marcello G.
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Agli universitari piace l’Erasmus: 4 atenei italiani nella top 5 per studenti in partenza articolo

Erasmus tappa (quasi) obbligata per gli studenti universitari italiani. Lo confermano gli ultimi dati INDIRE su Erasmus+, il programma che da trentasei anni “sposta” studenti di ogni ordine e grado, giovani, adulti e lavoratori in tutta l’Unione. Indubbiamente la linea d’azione più nota è quella relativa agli studenti universitari nonché quelli di tutto il comparto dell’istruzione superiore (ITS, Alta formazione artistica e musicale, ecc.). 

L’Italia è stata uno dei maggiori protagonisti, con oltre 700.000 studenti universitari italiani partiti, dal 1987 ad oggi, per periodi di studio o tirocinio. Ma il trend non conosce crisi: come riporta il rapporto Erasmus+ 2023, nella top 5 degli atenei da cui proviene la maggior parte degli universitari che hanno partecipato all’ultima call ben quattro sono, infatti, all’interno dei nostri confini. E nostro è anche il primo posto, appannaggio dell’università l’Alma Mater di Bologna, con i suoi 3.726 studenti partiti per esperienze di studio o tirocinio.

Completano il quasi en plein italiano: La Sapienza di Roma, in terza posizione con 2.180 partenze; l’Università degli studi di Torino, quarta, con 2.166 iscritti in uscita; l’Università degli studi di Padova, che con 2.177 partenti occupa la quinta casella. A rovinare la festa solo l’ateneo spagnolo di Granada, che con 2.293 studenti partiti si piazza seconda. Va detto che i numeri non sono ancora definitivi, ma il quadro dovrebbe essere pressoché definitivo.

Tanti studenti italiani partiti per l’Erasmus: siamo al quarto posto in Europa

Il successo dell’Erasmus alle nostre latitudini è avvalorato anche dai numeri assoluti. Relativamente all’ultimo blocco di partenze analizzato da INDIRE (la “Call 2021” dal settembre 2021 a ottobre 2023), l’Italia ha contribuito al programma con 37.707 studenti, iscritti nelle 331 strutture accreditate. Complessivamente, siamo al quarto posto della classifica europea per numero di studenti outgoing. Sembrano lontanissimi i tempi in cui, agli albori dell’iniziativa, nel 1987/88, furono appena 220 i nostri connazionali partenti. Un dato, quest’ultimo, che da la misura di quanto sia cresciuto l’Erasmus in questi anni. Arrivando a coinvolgere, secondo le rilevazioni più recenti, 723.481 persone, tenendo conto anche delle 3.034 mobilità verso Paesi extraeuropei.

Chi parte per l’Erasmus? Soprattutto le ragazze

A trainare la pattuglia sono state le ragazze, che hanno rappresentato il 63% del contingente. Quota che sale al 65% se il viaggio è finalizzato allo svolgimento di un’esperienza di stage in azienda. Le mete più gettonate, invece, sono state, nell’ordine, la Spagna, la Francia, la Germania e il Portogallo. Con un durata del soggiorno di circa 5 mesi e mezzo, se effettuato per motivi di studio, e di circa 4 mesi in caso di tirocinio. 

Ma il nostro Paese è anche un approdo molto ambito dai nostri vicini europei. Lo attestano le cifre degli studenti ospitati dalle nostre strutture universitarie o di rango assimilabile. Nella call 2021 sono stati 28.920, facendoci diventare la seconda nazione di approdo preferita. Provenienti soprattutto da Spagna, Francia, Germania, Polonia e Portogallo. Più o meno gli stessi a cui “prestiamo” i nostri ragazzi. Il che si sposa appieno con la filosofia dello scambio che è alla base del programma Erasmus+.

Erasmus+, cosa ci aspetta?

Tuttavia, come anticipato, il programma ERASMUS+ presenta varie linee d’azione che sono gestite da diversi enti e agenzie governative in Italia. Nello specifico l’INDIRE, Istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa, si occupa anche di mobilità scolastica sul fronte studente e docenti. Con risultati estremamente positivi, come rammenta il Direttore generale dell’Agenzia Erasmus+ INDIRE Flaminio Galli che sottolinea “la crescita della la partecipazione del settore scolastico, che ha chiuso il 2023 con oltre 16.000 studenti e 10.000 insegnanti in mobilità per formazione e scambi e 1.400 istituti scolastici accreditati. Molto positivi anche i risultati nell’ambito dell’educazione degli adulti, che in Erasmus+ rappresenta un motore importante di inclusione ed equità sociale. Nel 2023 sono state coinvolte nelle mobilità in Europa oltre 2.300 persone tra educatori, formatori e altro staff EDA e circa 1.300 discenti adulti”.

Data pubblicazione 6 Febbraio 2024, Ore 10:33
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