
Paladino della libertà d'informazione o hacker giustizialista senza scrupoli? Sono le due facce che Julian Assange, informatico australiano di 52 anni, ha finora mostrato al mondo. Proprio ieri l’attivista di Melbourne è tornato in libertà dopo una reclusione lunga 12 anni, di cui 5 scontati in carcere.
Dopo aver patteggiato un’ammissione di colpevolezza con gli Stati Uniti, Assange è tornato in libertà e ha già lasciato il Regno Unito, dove ha scontato una pena di 5 anni di carcere. Ad annunciarlo è stato il suo ultimo lavoro giornalistico, vale a dire la famigerata piattaforma WikiLeaks. Scopriamo qualcosa in più su questo personaggio così discusso e su quali sono i reati che gli venivano imputati.
Chi è Julian Assange?
Cinquantadue anni di origini australiane, Assange ha trascorso gran parte della sua vita come un nomade. Insieme alla madre, Christine Ann Assange, all'età di 15 anni aveva già vissuto in più di trenta città australiane prima di stabilirsi a Melbourne dove ha studiato matematica, fisica e informatica. Coinvolto nella comunità degli hacker, ha iniziato ad hackerare i siti web della NASA e del Pentagono utilizzando lo pseudonimo di 'Mendax'. Un percorso che lo ha portato in breve tempo a fondare nel 2006 la piattaforma WikiLeaks per “liberare la stampa e smascherare segreti e abusi di Stato”.
Nel 2010, sempre la piattaforma fondata da Assange pubblica sul proprio sito centinaia di migliaia (si parla di circa 700mila) documenti riguardanti le attività militari e diplomatiche di Washington, in particolare in Iraq e Afghanistan, rendendo l’informatico un paladino della libertà d’informazione agli occhi di milioni di americani. Questa fuga di notizie, però, costò molto cara a diverse persone, tra cui fonti anonime - che tali sarebbero dovute rimanere - dell’Intelligence americana: secondo quanto trapelato dal Pentagono, diversi uomini persero la vita in Iraq e Afghanistan, giustiziati dai rispettivi regimi. Joe Biden, che all’epoca era vice di Obama alla Casa Bianca, definì provocatoriamente Assange un ‘terrorista hi-tech’.
Di quali reati è accusato Julian Assange?
Dopo la fuga di notizie, la vita di Assange cambiò drasticamente. Iniziò una lunga trafila, anche cercando di sottrarsi alla giustizia, ma senza riuscirci. La prima accusa a raggiungerlo - estranea a quanto fatto con WikiLeaks - è di violenza sessuale nei confronti di due donne in Svezia. Ma la principale accusa, avanzata dagli USA, rimane quella di essersi introdotto illegalmente nei sistemi informatici statunitensi, provvedendo a diffondere documenti di Stato di massima segretezza. Ecco la ricostruzione della vita di Assange dal 2010 in poi:
- Novembre 2010: i procuratori svedesi emettono un mandato di arresto europeo a carico di Assange per accuse di stupro e violenza sessuale nei confronti di due donne. Lui nega le accuse.
- 2012: per sfuggire all'estradizione dal Regno Unito, chiede asilo politico all'Ecuador e si rifugia nell'ambasciata del Paese sudamericano a Londra. L'asilo viene concesso nelle settimane successive.
- 2016: WikiLeaks pubblica 20mila e-mail hackerate allo staff elettorale della candidata democratica Usa Hillary Clinton;
- 19 maggio 2017: i pubblici ministeri svedesi abbandonano l'indagine per stupro. Lo stesso anno, il 12 dicembre, Assange ottiene la cittadinanza dell'Ecuador.
- Ottobre 2018: l'avvocato di WikiLeaks definisce "disumane" le condizioni di vita di Assange nell'ambasciata; Quito, con cui i rapporti sono ormai tesi, gli impone regole che riguardano in particolare le sue visite e le sue comunicazioni.
- 2 aprile 2019: il presidente dell'Ecuador, Lenin Moreno, afferma che Assange ha violato ripetutamente le condizioni del suo asilo.
- 11 aprile 2019: la polizia britannica entra nell'ambasciata di Quito a Londra e arresta Assange, dicendo che il suo asilo è stato ritirato. Da lì in poi sconterà 5 anni presso il carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a est di Londra.