
Il match di pugilato femminile tra l'italiana Angela Carini e l'algerina Imane Khelif è al centro delle cronache di questi giorni. L'incontro, che si è concluso a favore dell'algerina dopo il forfait di Carini, ha scatenato diverse polemiche tra gli addetti ai lavori.
In particolare, secondo parte dell'opinione pubblica, Imane Khelif non avrebbe dovuto prendere parte alla rassegna olimpica, per via della sua intersessualità: una condizione medica che consiste in una variazione naturale di alcuni caratteri sessuali.
Vediamo meglio cosa significa questa parola.Il ritiro della pugile italiana: cosa è successo
Dopo appena 46 secondi, la pugile italiana Angela Carini, 25 anni, si è ritirata dall’incontro delle Olimpiadi di Parigi 2024 contro l'algerina Khelif. L'italiana ha deciso di abbandonare il ring spiegando che il dolore causato dai pugni ricevuti dall'avversaria era insopportabile. Già nei giorni precedenti la gara, parte dell'opinione pubblica aveva sollevato diversi dubbi sulla partecipazione dell'algerina nella categoria femminile dei 60 chili pesi welter, per via della sua condizione medica. Si vociferava infatti che l'atleta Khelif fosse transgender e che per questo fosse nettamente avvantaggiata rispetto alle avversarie.
Esclusa ai mondiali, ammessa alle Olimpiadi: il doppio standard
Al centro del dibattito, l'esclusione della boxeur algerina ai campionati mondiali del 2023, dove da un test medico era emerso un tasso di testosterone troppo alto per prendere parte a una competizione femminile. Lo stesso test aveva inoltre rilevato la presenza di cromosomi XY, tipici del sesso maschile. Il Comitato Olimpico Internazionale, al contrario, ha dichiarato che l'atleta soddisfava tutti i requisiti per partecipare alle Olimpiadi: Imane Khelif ha infatti superato tutti i test di idoneità di genere e, inoltre, - sempre il CIO – fa sapere che dai documenti presentati non risulta alcun cambio di sesso. Questo perché, appunto, l'atleta algerina è una persona intersessuale (da non confondere con le persone transgender).
Cosa si intende per “intersex” o intersessuale
Secondo il portale Infointersex dell’Istituto Superiore di Sanità, con il termine “intersex” ci si riferisce a tutte quelle variazioni naturali nei caratteri sessuali che non rientrano nelle tradizionali categorie di maschio o femmina. Parliamo di mutazioni che possono riguardare cromosomi, ormoni, genitali esterni o organi riproduttivi interni: le persone intersessuali possono avere quindi caratteristiche anatomiche, cromosomiche o ormonali che non corrispondono alle definizioni standard di maschio o femmina. Si tratta quindi di una condizione naturale – non di una malattia - che non sempre si manifesta alla nascita.
Qual è la differenza tra intersessuale e transgender
A questo punto può essere utile fare chiarezza sulla differenza tra persone intersessuali e transgender. La difformità principale riguarda la biologia e l'identità di genere. Le persone “intersex”, infatti, nascono con caratteristiche sessuali fisiche che stridono con le definizioni tradizionali di maschio e femmina, mentre le persone “transgender” spesso convivono con un'identità di genere che non coincide con il sesso con cui sono nate. L'intersessualità è causata da alti livelli di testosterone e non rende qualcuno necessariamente transgender.
Cos’è l’iper-androgenismo
Stando a quanto riportato dai documenti di cui è in possesso il Comitato Olimpico Internazionale, infatti, Imane Khelif è nata femmina e con genitali femminili. L'atleta soffirerebbe inoltre di iper-androgenismo, un termine con cui si intende un'elevata concentrazione di ormoni maschili (i cosiddetti androgeni) nel sangue.