Potrebbe sembrare una possibilità futura quella di creare il proprio partner ideale, ma progettarlo sia caratterialmente che fisicamente è invece la realtà.
Grazie alla tecnologia dell’intelligenza artificiale sono sempre di più i partner digitali generati dall’AI.
Ma cosa succede quando l'AI entra nella sfera dell'amore e delle relazioni? Gli esperti mettono in guardia su come questa nuove “relazioni” possano avere implicazioni ben più complesse di quanto sembri.
Un'Intelligenza artificiale come partner
L'idea di avere una "fidanzata o un fidanzato virtuale" è sempre più accessibile grazie a delle piattaforme a pagamento come SoulGen, candy.ai, e Myainma.ai, dove gli utenti possono creare il proprio partner virtuale personalizzato, con cui interagire tramite chat o addirittura messaggi vocali.
La cosa grave è che queste “relazioni” nascono in ambienti dove le interazioni umane sono imitate da un algoritmo, stimolando nella parte umana una sensazione di connessione profonda.
Secondo un sondaggio condotto da EVA AI, l'80% degli uomini intervistati sarebbe disposto a sposare una fidanzata AI, se fosse legalmente possibile, e l'83% crede che sia possibile instaurare un legame emotivo profondo con un'intelligenza artificiale.
Una storia d'amore digitale
Il caso di Ayrin, una 28enne del Texas, è emblematico di quanto l'intelligenza artificiale possa intromettersi nelle dinamiche affettive reali. Come racconta al ‘New York Times’, “doveva essere un esperimento divertente”.
Ma con il tempo, il suo "fidanzato digitale" Leo, creato tramite l'intelligenza artificiale, è diventato molto più di un gioco. Pur essendo felicemente sposata dal 2018, Ayrin ha iniziato una relazione affettuosa da 20 dollari al mese con Leo, un chatbot AI.
Questo non perché mancasse di affetto ma semplicemente perché, come dice lei, era sempre lì quando aveva voglia di parlare con qualcuno.
Il rischio che l'ascesa dei partner AI possa aggravare la solitudine relazionale tra le persone , invece di risolverla, è una preoccupazione crescente tra gli esperti.
In un mondo in cui le connessioni sociali reali sono sempre più sfuggenti, ci si chiede se l'AI stia davvero portando a un miglioramento della qualità delle nostre vite o se stia creando una fuga dalla realtà.
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