ImmaFer
Autore
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Tilly Norwod
Fonte: IMDb


Tilly Norwood è l’attrice di cui tutti parlano in questo momento, eppure non esiste, almeno nel senso tradizionale del termine. È, infatti, un personaggio interamente generato dall'intelligenza artificiale, creato dalla società Particle6 Productions Ltd., nota per contenuti ad alto tasso di innovazione.

Ogni dettaglio - aspetto, voce, personalità - è stato modellato digitalmente, e il suo profilo viene presentato come quello di una vera professionista, con tanto di sito web e di presenza social curata nei dettagli.

Indice

  1. Il debutto allo Zurich Summit e le ambizioni dichiarate
  2. Le agenzie che la corteggiano
  3. Una presenza social sorprendente
  4. La polemica che esplode a Hollywood
  5. Tra provocazione e futuro dell’intrattenimento

Il debutto allo Zurich Summit e le ambizioni dichiarate

La presentazione ufficiale di Tilly è avvenuta durante lo Zurich Summit, evento internazionale sulle nuove frontiere dell’intrattenimento. Eline Van der Velden, a capo di Particle6, l’ha definita “la star della prossima generazione”.

Vogliamo che Tilly sia la prossima Scarlett Johansson o Natalie Portman, questo è lo scopo di quello che stiamo facendo”, ha dichiarato a 'Broadcast International'. Secondo Van der Velden, il settore inizialmente era scettico: “A febbraio tutti dicevano: ‘Ma è una bazzecola’”, ma in pochi mesi il tono è cambiato: “Verso maggio dicevano: ‘Dobbiamo farci qualcosa’”.

Le agenzie che la corteggiano

Diverse agenzie e società di rappresentanza avrebbero già mostrato interesse nel “rappresentare” Tilly Norwood. Sebbene non abbia ancora ottenuto un ruolo ufficiale, il personaggio si sta rapidamente affermando come un simbolo di svolta per il settore, in bilico tra provocazione e sperimentazione.

Una presenza social sorprendente

Tilly Norwood è attivissima su Instagram, dove pubblica contenuti che la ritraggono in provini, film celebri come Wonder Woman, ma anche in momenti di vita quotidiana simulata. In uno sketch comico recita in un format ideato dall’AI per BBC2, il canale più giovane e sperimentale della TV pubblica britannica. Obiettivo: dimostrare la versatilità dell’attrice sintetica e i tagli di budget possibili.

Ma i commenti non sono tutti entusiasti: molti utenti sollevano dubbi sulla perdita del confine tra realtà e finzione. Alcune attrici reali, esteticamente simili a Tilly, hanno scritto ironicamente: “Grazie per avermi rubato il lavoro”.

La polemica che esplode a Hollywood

L’ingresso di Tilly Norwood nella scena ha acceso il dibattito anche oltre oceano. Il sindacato degli attori SAG‑AFTRA ha preso una posizione netta: “Non è un’attrice, ma un personaggio generato da un programma informatico”. Il sindacato accusa il progetto di “furto intellettuale” e teme che possa ridurre drasticamente le opportunità per gli attori umani.

Anche volti noti come Emily Blunt e Natasha Lyonne hanno espresso forte preoccupazione. Blunt ha definito il caso “davvero inquietante”, mentre Lyonne ha chiesto un boicottaggio attivo nei confronti di chi sceglie di rappresentare attori generati dall’AI.

Tra provocazione e futuro dell’intrattenimento

Per ora, quello di Tilly Norwood appare come una provocazione intelligente ai meccanismi consolidati dell’intrattenimento. Una sfida che spinge a riflettere su cosa significhi oggi essere attori e quali competenze siano realmente insostituibili.

L’industria è pronta per una protagonista digitale? Il pubblico accetterà un’attrice “acqua, sapone e sistema binario”? E soprattutto, chi stabilirà i confini tra umano e artificiale quando anche le emozioni possono essere sintetizzate?

Il dibattito è tutt’altro che chiuso.

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