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Nella notte del 2 giugno, un gruppo - ancora non identificato - di omofobi ha vandalizzato l’auto di Davide Sgro, attivista della comunità LGBT+ di Catanzaro. La Smart bianca, parcheggiata sotto casa del ragazzo, è stata imbrattata di scritte “gay” e “fr*cio” fatte con una bomboletta spray nera sulle portiere e sul cofano. Il giovane ha scelto di denunciare l'accaduto. Ecco il racconto dell'ennesimo atto di omofobia registrato in questi giorni nel nostro Paese.
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“Sono stanco ma vado avanti” le parole dell’attiva calabrese dopo il gesto omofobo
“Non è la prima volta che io denuncio un fatto del genere - esordisce Davide Sgro, intervistato a La CNews24 - . Ho dovuto denunciare alcune persone perché mi hanno fatto degli atti omofobi abbastanza pesanti: mi hanno lanciato pietre, mi hanno sputato.” E dunque la macchina imbrattata è solo, purtroppo, l’ennesimo gesto contro l’attivista della comunità LGBT+ che ieri mattina si è visto la macchina coperta da insulti omofobi: “Sono sceso perché ho saputo tramite un’amica di queste scritte che ho trovato; quando ho visto queste scritte sono rimasto senza parole. Non mi aspettavo una cosa del genere.” Infatti nel capoluogo di regione Davide Sgro è da molti conosciuto per il suo impegno sociale contro le discriminazioni, attività sia sui social sia in presenza che lo ha reso noto a molti abitanti del posto: “Mi espongo troppo e sono troppo eccentrico, però questa cosa fa parte di me, io non ci posso fare niente, non riesco a cambiarla ed è una cosa che in passato ho cercato anche di cambiare, ma non riesco - dichiara l’attivista, che continua - . Io voglio essere me stesso e voglio essere libero, come penso siano liberi tutti.” Davide conclude il suo intervento lanciando un messaggio anche a coloro che pensavano di fermarlo con le scritte omofobe sulla macchina: “Sono stanco però vado avanti sempre e comunque, l’ho sempre fatto.”
Non solo messaggi di solidarietà: sui social si da ragione agli aggressori
Tanti sono stati i messaggi di solidarietà ricevuti da Davide dopo l'accaduto, tuttavia non sono mancate voci a sostegno di coloro che hanno imbrattato la smart del ragazzo. “Te lo sei meritato così impari a metterti in mostra”, “Se ti esponi è questo il prezzo da pagare”, “Nessuno si sente rappresentato da una bestia come te”, e ancora “Mi auguro tu possa marcire all’inferno perché sei malato”, “Sei la vergogna di una città intera, ci hai messo solo in ridicolo”. Sono solo alcuni dei messaggi che il giovane ha ricevuto su Instagram, ai quali ha risposto con un interrogativo: “Io non sono triste, sono solo arrabbiato per la vostra cattiveria. Ma tutto questo quando finirà e mi renderà libero?”.
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