
Per sette decenni di fila, l’umanità ha preso slancio verso l’alto. Ogni nuova generazione era più alta, più forte, più resistente della precedente. Il merito? Migliore alimentazione, più esposizione alla luce naturale, sonno più profondo e rigenerante. Ma ora, con la Gen Z, il trend sembrerebbe essersi bloccato. Anzi, potrebbe essere tornato indietro.
Alcuni dati mostrano, infatti, che i ragazzi e le ragazze nati dal 1997 in poi non solo sono in media più bassi di chi li ha preceduti, ma anche più deboli, più stanchi, meno coordinati e più soggetti a infiammazioni.
Cosa sta succedendo? Non è solo colpa dei geni. Il problema, dicono gli esperti, sono gli input moderni, ossia le condizioni in cui cresciamo e viviamo.
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Luce blu: nemica del sonno (e della crescita)
La luce blu emessa da smartphone, tablet e schermi vari, soprattutto se consultati prima di andare a dormire, inibisce la produzione di melatonina, l’ormone del sonno.
Senza melatonina non si cade in un sonno profondo. E senza sonno profondo… non si cresce.
È proprio durante il deep sleep che il corpo rilascia gli ormoni della crescita, ripara tessuti, costruisce muscoli, consolida la memoria. Ad esempio, se passi la notte a scrollare TikTok, ti stai letteralmente rubando centimetri e forza.
Il cibo ultra-processato confonde il corpo
Anche le merendine confezionate, i fast food, gli snack “finti sani” e i drink zuccherati mandano in tilt l’equilibrio ormonale. Il nostro organismo è progettato per crescere con nutrienti reali: proteine vere, grassi buoni, vitamine e minerali. Ma oggi siamo circondati da alimenti iper-processati che sembrano cibo… ma non nutrono.
Il risultato? Ossa meno dense, meno testosterone, meno energia. Un corpo più “molle”, meno strutturato, con meno sprint.
Il sonno spezzato blocca la riparazione
Il sonno, come detto, è il momento in cui il corpo si rigenera: se resti sveglio fino a tardi, se ti svegli spesso, se vai a letto con un occhio ancora acceso sullo schermo, non entri mai nella fase di recupero profondo. Risultato: muscoli stanchi, cervello confuso, sistema nervoso sotto stress. E, ovviamente, meno crescita.
Pubertà anticipata = crescita interrotta
Un altro dato sorprendente riguarda il fatto che la pubertà normalmente arrivava tra i 13 e i 14 anni, ora invece tra gli 8 e i 9. Ma non è una buona notizia. La pubertà segna l’inizio della fine del periodo di crescita.
Appena inizia, le cartilagini delle ossa si chiudono. Quando si chiudono, non si cresce più. Se la pubertà arriva troppo presto, il corpo smette di crescere troppo presto.
Non è solo una questione di centimetri
Ma i ragazzi di oggi non sono solo più bassi. Spesso hanno una postura peggiorata, meno coordinazione, meno forza, più infiammazioni croniche e una costante sensazione di stanchezza mentale. Le cause? Una combinazione letale di cattive abitudini moderne, cibo di scarsa qualità, ritmi circadiani sballati e stress ambientale continuo.
La buona notizia? Alcune di queste cose si possono cambiare. Ma prima bisogna rendersene conto.