
Fare un regalo, in alcuni casi, è un compito davvero complicato. Soprattutto se non si conosce bene la persona a cui è destinato. Giorni di indagini e riflessioni su quale potrebbe essere l’oggetto che lascerà piacevolmente sorpreso il destinatario del dono. Alla fine, però, poche volte s’indovina la scelta. Ora però potrebbe esserci una soluzione per trovare sempre e comunque il regalo giusto. Nessuna bacchetta magica né palla di vetro: è tutta una questione scientifica; in nostro soccorso, infatti, arriva la matematica.
La formula del regalo perfetto
Il prodigio è frutto di una formula messa a punto dalla psicologa britannica Karen Pine:(Ax2) + O + S2 – D + E
- A come ascolto: bisogna prestare la massima attenzione agli input – espliciti o inconsci - che il destinatario del regalo ci lancia; un elemento talmente importante che l’impegno nell’ascolto deve essere moltiplicato per due.
O come osservazione: studiare la persona, guardando cosa indossa, cosa compra quando fa shopping aiuta a farsi un’idea dei suoi gusti, restringendo di molto la rosa dei possibili e aiutandoci non poco nella scelta finale.
S come sforzo: parecchi studi scientifici hanno dimostrato che il livello di apprezzamento di un regalo è direttamente proporzionale allo sforzo fatto per sceglierlo; sia dal punto di vista ‘fisico’ (ossia andare per negozi) sia ‘psicologico’ (ovvero l’impegno profuso per immedesimarsi nella testa della persona che riceverà il dono). Un aspetto così difficile da mettere in pratica che merita di essere aumentato al quadrato.
D come desiderio personale: è facile confondere ciò che piace al destinatario con quello che in realtà piace a noi; inconsapevolmente le nostre scelte sono condizionate dai nostri gusti. Ma, quando si deve fare un regalo, sarebbe opportuno eliminare i nostri desideri personali.
E come empatia: la capacità di interpretare il lato emotivo degli altri è determinante per il successo di un regalo. Per evitare la naturale asimmetria tra chi fa il regalo e chi lo riceve: per chi lo fa, infatti, l’importanza di un regalo è spesso proporzionale al suo costo; per chi lo riceve, invece, è molto più importante l’aspetto sentimentale. Per questo, inoltre, il fattore costo è assolutamente bandito dalla formula.
Ogni elemento ha una sua funzione, fondamentale per la soluzione del ‘problema regalo’; guai a sottovalutarne o, peggio ancora, ignorarne uno. Solo in quel caso il risultato finale sarà raggiungibile. Un grande sforzo che, però, sarà ripagato dalla soddisfazione che avremo nel non dover guardare più bocche storte e finti sorrisi di circostanza né i nostri regali tristemente riciclati.
Marcello Gelardini