
Un fenomeno che prende il nome di teen dating violence e che può configurarsi in diversi modi. Spesso però gli stessi soggetti interessati non sono consci di stare vivendo una violenza a tutti gli effetti, scenario in cui incappano maggiormente le ragazze. Ecco perché, in occasione della Giornata internazionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, l'Autorità Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza ha organizzato un evento che mira a promuovere e sensibilizzare l'opinione pubblica circa le violenze di genere.
Teen dating violence: il non amore tra gli adolescenti
Gli esperti la chiamano teen dating violence e consiste nei comportamenti aggressivi, o peggio violenti, che si instaurano tra adolescenti nelle loro prime relazioni. Vista la giovane età, non sempre chi finisce in queste situazioni è in grado di risconoscerne la pericolosità. Si tratta però di una problematica reale: uno studio universitario condotto in Friuli-Venezia Giulia ha rivelato che più di una ragazza su dieci di età compresa tra i 15 e i 19 anni ha avuto un’esperienza di violenza nella coppia. Senza contare tutto il sommerso, perché come detto non sempre ragazze e ragazzi riescono a riconoscere le situazioni potenzialmente a rischio. Eppure di segnali di allarme ce ne sarebbero eccome: isolamento dal contesto di vita, scenate di gelosia, pressioni per avere un rapporto sessuale, lettura dei messaggi sul cellulare, condizionamenti sul modo di vestire e di agire; sono solo alcuni dei comportamenti che devono accendere la spia di allerta.Gli adolescenti, quando si parla di violenza di genere, richiedono un’attenzione particolare in ragione delle loro peculiarità e dei loro linguaggi”, segnala Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, che aggiunge: “Vanno promossi in tutto il territorio centri antiviolenza specifici, in rete con i servizi già esistenti, nei quali ragazze e ragazzi possano ricevere supporto e informazioni adatti alla loro età da personale specializzato. Inoltre, penso a un questionario di autovalutazione, che possa essere compilato online in anonimato da ragazze e ragazzi, per scoprire e comprendere la gravità della propria situazione e individuare le modalità per affrontare la violenza nella coppia. Qualcosa di analogo al sistema Isa, Increasing Self Awareness, riservato agli adulti”.
Giornata mondiale dell'Infanzia: le misure urgenti secondo l'Autorità garante dell'infanzia e dell'adolescenza
Si chiama “Vincere il silenzio” e si tratta di un evento promosso dalla stesso organo di garanzia. Il convegno, che si svolge oggi a partire dalle ore 15:00, ruota intorno alle tematiche circa le diverse forme di violenza, da quella di genere a quella domestica, di cui spesso finiscono vittime proprio i più giovani. ”Nessun bambino dovrebbe mai subire violenza. Né fisica, né psicologica. Non è più accettabile leggere e sentire di storie di abusi e violenze compiuti nella cerchia familiare o da parte di animatori, istruttori sportivi, volontari e altre figure adulte di riferimento. La violenza non è solo quella che lascia segni visibili, a volte si manifesta in maniera subdola: oltre a quella per incuria o assistita, ad esempio c’è quella esercitata per presunti fini correttivi, ancora oggi considerata accettabile in molte realtà familiari. Uno schiaffo non è mai uno strumento educativo: generare timore e umiliazione non significa educare. La questione mi sta così a cuore e mi indigna a tal punto che ho deciso di formulare oggi, in occasione nella Giornata mondiale dell’infanzia, alcune proposte per sollecitare interventi non più rinviabili. Perché non ha senso parlare di tutela dei diritti di bambini e ragazzi se c’è violenza o abuso” ha spiegato Carla Garlatti.L'Autorità garante parte da una semplice considerazione: l’attuale sistema normativo italiano di protezione dalla violenza ai danni dei minorenni è fortemente frammentato. ”Occorre che l’Italia si doti di una legge organica: sollecito Parlamento e Governo a inserire questo provvedimento tra le priorità della legislatura. Una legge del genere consentirà finalmente di dare una definizione univoca, completa e precisa di violenza e permetterà di riunire in unico testo tutte le norme già in vigore in materia. Vanno in particolare inserite norme specifiche destinate a regolare ogni settore di vita – dalla scuola allo sport, dall’online all’ambito familiare – e vanno introdotte nel nostro Paese strutture che offrano ai minorenni vittime o testimoni di violenza servizi integrati sul modello Barnahus. Occorre infine creare un sistema nazionale per la raccolta e il monitoraggio dei dati, come chiesto dal Comitato Onu sui diritti dell’infanzia nel 2019” sottolinea Carla Garlatti. A proposito di questo, è stata avviata la 'Terza indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia'.
Carla Garlatti si è fatta un'idea ben precisa di quali dovrebbero essere gli interventi da mettere in atto: ”Tra le innovazioni normative da introdurre ne propongo due in particolare. La prima è l’estensione dell’obbligo di richiedere il certificato del casellario sui reati a sfondo sessuale a tutti coloro che, a vario titolo, operano in modo continuativo con i minorenni, a prescindere dall’esistenza di un rapporto di lavoro. La seconda è quella di intervenire con strumenti ad hoc per i casi di violenza tra coppie di adolescenti. Ancora, nella legge organica dovrebbero trovare spazio una regolamentazione che consenta segnalazioni più semplici ed efficaci, nonché adeguate forme di coordinamento tra istituzioni e agenzie che si occupano di minorenni”.
In più, secondo l'Autorità garante, andrebbe inserito in ogni corso di laurea – che ha a che fare con gli ambiti dell'infanzia e dell'adolescenza, un insegnamento concernente le diverse forme di violenza minorile: ”Infine – conclude Carla Garlatti – chiedo che sia affidato all’Autorità garante per l’infanzia e dell’adolescenza il monitoraggio sull’applicazione della legge anche attraverso un tavolo permanente di esperti”.
'Vincere il silenzio', il convegno sulla violenza promosso da AGIA
Queste proposte sono quelle illustrate durante l'evento 'Vincere il silenzio'. Riconoscere, prevenire e contrastare la violenza sui minorenni'. L’iniziativa si tiene all’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma oggi pomeriggio, con la partecipazione del Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali in rappresentanza del Governo Maria Teresa Bellucci, della Presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza Michela Brambilla, del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli Maria de Luzenberger, del Vicedirettore generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie Vittorio Rizzi e della Coordinatrice del servizio GAIA dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer di Firenze, la pediatra Stefania Losi.A moderare il convegno, la giornalista Margherita De Bac, con interviste agli ospiti anche sul fenomeno della violenza tra coppie adolescenti (teen dating violence) a partire da alcune sequenze del film “Mia” (2023), con il regista Ivano De Matteo, la sceneggiatrice Valentina Ferlan e la psicologa psicoterapeuta Lucia Beltramini.