
Oggi è martedì grasso, l’ultimo giorno di Carnevale, e molti di voi, tra una frappa ed una castagnola, si staranno già preparando a festeggiare questo giorno in grande stile: maschere all’ultimo grido, magari che ricordino qualche personaggio del momento, scherzi e gadget che vanno a completare il tutto.
Ma il Ministero della Salute, in un opuscolo intitolato Il rischio mascherato - Speciale Carnevale, invita tutti a fare attenzione nell’acquisto di maschere e scherzi perché, come dicono spesso anche i nostri nonni, non è tutto oro quel che luccica…I RISCHI MASCHERATI – Come il Ministero della Salute afferma nel suo opuscolo, dietro quelle che sembrano delle innocue maschere o simpatici scherzi di Carnevale, si celano in realtà numerosi pericoli per la sicurezza nostra e per quella di chi ci sta accanto. Si va dai tessuti tossici e spesso cancerogeni a penne che, esplodendo, possono addirittura danneggiare la vista. Per non parlare delle maschere che, se non si fa attenzione, possono portare al soffocamento.
SCHERZI MADE IN CHINA – Come molti sicuramente staranno già immaginando, la maggior parte dei prodotti elencati con tanto di foto nell’opuscolo del Ministero, sono prodotti in Cina. E tanti sono di uso comune, molto più di quel che pensate. Infatti, chi di voi non hai mai fatto lo scherzo del portachiavi o della penna con la scossa? Ebbene, anche quello può mettere in serio pericolo, per esempio, bambini o persone con un pacemaker. E che dire delle bombolette di stelle filanti? Lo sapevate che il loro contenuto può irritare la pelle e gli occhi?
DIVERTIRSI IN SICUREZZA – Ovviamente il nostro non è un invito a non festeggiare questo giorno, ma a farlo in sicurezza. Quindi, pronti, via! Preparate le vostre maschere prendendo spunto anche da quelle che abbiamo pubblicato sulla nostra funpage di Facebook e sbizzarritevi a fare simpatici scherzi ai vostri amici e perché no, anche ai vostri Prof (mi raccomando, in questo caso non andateci troppo pesante), magari ricordando anche a loro che “a Carnevale ogni scherzo vale”!
Serena Rosticci