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di paolodifalco01
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carla fracciVolevo che questo mio lavoro non fosse d'élite, relegato alle scatole d'oro dei teatri d'opera. E anche quand'ero impegnata sulle scene più importanti del mondo sono sempre tornata in Italia per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili.” Queste sono forse le parole più adatte per provare a far capire la grandezza di una delle più grandi artiste della danza internazionale che oggi, quasi in punta di piedi come in uno dei suoi tanti spettacoli, si è congedata da noi a causa di un tumore contro cui nel riserbo più totale combatteva da un po’ di tempo.

Sono tante le cose che si potrebbero dire su Carla Fracci come tante sono le definizioni che gli sono state date dal “You are wonderful” di Charlie Choplin “all’eterna fanciulla danzante” di Eugenio Montale. In queste ore in cui tutto il mondo invia il suo ultimo saluto ad un’artista che non si può ridurre ad una semplice ballerina, proviamo a spiegarvi la sua importanza attraverso la ventata di novità che lei ha portato al mondo della danza.

Chi era Carla Fracci?

Carla Fracci nasce qualche anno prima dell’avvento della seconda guerra mondiale, il 20 agosto del 1936 a Milano. Grazie ad alcuni amici di famiglia che l’avevano vista ballare nel salone del dopolavoro i genitori la iscrivono alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Debutterà nel 1955 nella Cenerentola alla Scala e a soli 22 anni viene promossa prima ballerina. Grazie alla sua leggerezza e alla sua tecnica saranno tantissimi i ruoli che interpreterà: dallo Schiaccianoci sino a Giulietta (Giulietta e Romeo) senza dimenticarci del suo personaggio per eccellenza ovvero la giovane contadina innamorata Giselle.
La sua bravura inoltre la porterà lontano, le farà superare i confini nazionali e nei primi anni Sessanta, dopo aver lasciato La Scala per un ballo cancellato, da ballerina indipendente diventerà l'étoile italiana più famosa nel mondo a tal punto che il New York Times la definirà “la prima ballerina assoluta".

Con la Fracci la danza diventa Pop

"L’importante è che la gente veda la danza" questa la frase che amava ripetere e a cui ha dedicato tutta la sua vita iniziando a portare la danza dappertutto: inizialmente debutterà in televisione con Scarpette Rosa di Vito Molinari nel 1967 ma anche in tantissimi altri show del sabato sera.
Non solo la televisione, nel cinema ma come disse lei stessa: "Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze. Sono stata una pioniera del decentramento. Volevo che questo mio lavoro non fosse d'élite, relegato alle scatole d'oro dei teatri d'opera. E anche quand'ero impegnata sulle scene più importanti del mondo sono sempre tornata in Italia per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili. Nureyev mi sgridava: chi te lo fa fare, ti stanchi troppo, arrivi da New York e devi andare, che so, a Budrio... Ma a me piaceva così, e il pubblico mi ha sempre ripagato".
Per la danza inoltre non ha smesso mai di lottare e non ha mai temuto di “metterci la faccia”. Si è battuta, per esempio, contro lo smantellamento dei Corpi di Ballo dalle fondazioni liriche, anche con un appello nel 2012 all'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Non solo gli appelli ma la stessa alla fine degli anni Ottanta decise di darsi da fare e così dapprima iniziò a dirigere il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, poi nel '96 quello dell'Arena di Verona, e dal 2000 per dieci anni fu alla testa della Compagnia di danza all'Opera di Roma, tuttavia sempre nel rimpianto, carica di rancori, della mancata direzione del balletto alla Scala dove proprio per questi dissapori non ballerà più dal '99.

I messaggi di cordoglio

Tanti sono stati i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Carla, la figlia di un tramviere che ha cambiato per sempre il mondo della danza rendendolo accessibile a tutti. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella si è detto "Profondamente commosso dalla morte di Carla Fracci” ricordando "le straordinarie doti artistiche e umane, che hanno fatto di lei una delle più grandi ballerine classiche dei nostri tempi a livello internazionale".
Mentre il ministro della Cultura, Dario Franceschini la ricorda come "la più grande. Divina ed eterna. Piena di amore per la danza, di nuovi progetti, di idee per tutta la vita, con l’entusiasmo di una ventenne". Non solo loro ma nelle ultime ore sono davvero tante le personalità del mondo della politica, della cultura che attraverso i loro social stanno inviando i loro ringraziamenti ad una grande artista e non una semplice ballerina che ha portato alto il nome dell’Italia nel mondo attraverso i suoi eccezionali passi di danza.

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Paolo Di Falco

Data pubblicazione 27 Maggio 2021, Ore 15:49
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