
Il 4 novembre è una data importante per l'Italia, ma forse non tutti conoscono il vero significato di questa giornata.
Si celebra infatti la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, una ricorrenza che ricorda la fine della Prima guerra mondiale e l'armistizio che ha permesso agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste.
Le celebrazioni, che si tengono in tutta la Penisola, sono un'occasione per riflettere sui valori che hanno segnato la storia del nostro Paese, come il sacrificio e l'attaccamento alla patria.
Ma cosa c'è dietro questa festa?
Indice
La storia dietro il 4 novembre: tra armistizi e unificazione
Il 4 novembre 1918, con la firma dell'Armistizio di Villa Giusti, finiva ufficialmente la Prima guerra mondiale per l'Italia.
L’accordo permise agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, concludendo il lungo processo di unificazione nazionale iniziato durante il Risorgimento.
Per il nostro Paese, fu un momento storico, che segnò la fine di anni di conflitto e sacrifici. La guerra aveva infatti coinvolto tutta l’Italia in un'esperienza collettiva mai vista prima, alimentando un forte senso di appartenenza e patriottismo.
Era la prima volta che gli italiani si trovavano uniti per difendere i confini e combattere per una causa comune, rendendo il 4 novembre una giornata emblematica di unità nazionale.
La celebrazione del Milite Ignoto e la festa nazionale
Per onorare i caduti della Prima guerra mondiale, il 4 novembre 1921 venne tumulato il Milite Ignoto nel Sacello dell'Altare della Patria a Roma, un tributo collettivo dedicato a tutti i soldati che hanno dato la vita per la Patria senza mai essere identificati.
Poco dopo, con il Regio decreto n. 1354 del 1922, il 4 novembre fu dichiarato festa nazionale, diventando la Festa della Vittoria.
Con il tempo, però, il significato della giornata si è evoluto: dal celebrare una vittoria militare, si è trasformato in un momento per ricordare il sacrificio e il valore dei soldati, sia del passato che del presente, senza esaltare alcuna sopraffazione.
Dalla Festa della Vittoria alla Giornata dell'Unità Nazionale
Negli anni, il significato del 4 novembre si è trasformato. Nata come Festa della Vittoria, la ricorrenza ha perso un po' di visibilità negli anni '70, quando alcune festività furono eliminate.
Due anni fa, su indicazione del Presidente Mattarella, la giornata è stata ribattezzata Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, anche per evitare di enfatizzare una vittoria militare nei confronti di un altro Paese oggi membro dell'Unione Europea.
Le celebrazioni oggi: un omaggio ai caduti e alle Forze Armate
Oggi, il 4 novembre si celebra come la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, un'occasione per rendere omaggio ai caduti di tutte le guerre.
Le più alte cariche dello Stato, tra cui il Presidente della Repubblica, si recano nei Luoghi della Memoria per ricordare i sacrifici dei nostri soldati.
A Roma, una delle cerimonie più importanti è la deposizione della Corona d'Alloro al Sacello del Milite Ignoto, un gesto simbolico che ricorda il valore di chi ha difeso la libertà e l'unità del Paese.
Quest'anno, la celebrazione principale avrà luogo a Venezia, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La tradizione di celebrare la giornata ogni anno in una città diversa è iniziata dal centenario della fine della Grande Guerra, nel 2018, per sottolineare l'importanza di tutta la nazione nella memoria collettiva.